mercoledì 31 marzo 2010

A/R

Come abitudine degli ultimi anni, ieri ho accompagnato i miei per il loro mese di mare in Liguria. Andata/ritorno in giornata, ma è una cosa che faccio volentieri, un pò perchè ho l'occasione di stare un pò tranquillo con loro e naturalmente perchè mi piace guidare.
Ieri a rovinare un pò le cose c'è stato il cattivo tempo. Da Ovada in poi vento e pioggia che spazzavano in orizzintale l'autostrada, buio pesto e freddo.
Al ritorno si è creata la curiosa (e pittoresca) situazione per cui mentre mi trovavo sotto un cielo plumbeo e una pioggia battente, nello specchietto retrovisore vedevo cieli limpidi e nuvole bianchissime.

In questo contesto un pò surreale ho messo su dopo tantissimo tempo quello che probabilmente è il mio disco preferito dei Pink Floyd, Wish you were here (Shine on you crazy diamond, Welcome to the machine, Have a cigar, Wish you were here).
Il connubio che si è creato è stato perfetto. Arrivato alla sputtanatissima title-track ( passata in radio miliardi di volte, citata a meoria da quelli della mia generazione e delle precedenti, deturpata a ripetizione da improbabili chitarrai nei falò notturni in spiaggia ), ho pensato che, nonostante tutto, continua ad essere un grandissimo pezzo con un grande testo. Questo qui:


Cosi', cosi' tu pensi di distinguere
Il paradiso dall'inferno,
Cieli azzurri dal dolore
Puoi distinguere un prato verde
Da un freddo binario d'acciaio?
Un sorriso da una maschera
Tu credi di saper distinguere ?
E ti hanno fatto vendere i tuoi eroi per fantasmi?
Ceneri ardenti per alberi?
Aria calda per una fresca brezza?
Freddo benessere per cambiare
Hai scambiato una comparsa ai margini della guerra
Per un ruolo di comando in una gabbia?
Come vorrei, come vorrei che tu fossi qui
Siamo soltanto due anime perse che nuotano in una vasca per pesci
Anno dopo anno
Correndo sullo stesso vecchio terreno
Cosa abbiamo trovato?
Le stesse vecchie paure
Vorrei che tu fossi qui.

2 commenti:

Filo ha detto...

"deturpata a ripetizione da improbabili chitarrai nei falò notturni in spiaggia" è da applausi.

zesitian ha detto...

reo confesso: l'ho deturpata anch'io. ma riascoltarla, rileggerla è riaprire improvvisamente un capitolo, anzi proprio riscriverlo. cosa vediamo, ora, dalla fish bowl di mr. waters? qual è il nostro mondo adesso?