martedì 13 novembre 2007

Last great american hero


Da ragazzo per me era già difficile essere un vorace lettore di americanissimi albi Marvel avendo un papà comunista e attivista politico e sindacale, pensate un po’ quando poi mi presentavo a casa con Capitan America, il super eroe che se ne andava in giro indossando la bandiera USA…

Sbagliava però mio papà a giudicare dalle apparenze. Certo, Cap, che è nato durante la seconda guerra mondiale come strumento propagandistico del mito della potenza militare statunitense, col tempo, e soprattutto dopo i sessanta, è stato spesso curato da team creativi liberal, tantè che, per esempio ai tempi del watergate e delle porcate CIA in america latina, in segno di sdegno nei confronti dell’amministrazione, Steve Rogers (l’uomo dietro la maschera del Capitano) ha smesso colori e nome nel suo alter ego, e ha indossato per un po’ quelli di Nomad, eroe senza patria ne leggi.

L’America per Capitan America non è mai stata necessariamente il suo governo. L’America per Steve Rogers è sempre stata il sogno. So perfettamente che questa cosa è una litania che sentiamo troppo spesso e che ormai trova rara rispondenza con la realtà, ma ricordiamoci che alla fine parliamo di un fumetto mainstream. Anche in questo contesto comunque, quando, durante i recenti episodi della Civil War, Cap afferma che il governo ha tradito i principi sui quali si basa la costituzione americana, e quando questo tradimento ha dei collegamenti con la realtà, bisogna riconoscere a lui (ai suoi autori, ovvio) almeno un po’ di coraggio.

Su Captain America 25 (edizione USA) e su Thor & i nuovi Vendicatori (Ed. Italiana, nelle edicole adesso), a seguito della sua resa al termine della guerra civile tra super eroi, Cap viene arrestato e mentre sta per essere condotto all’interno del tribunale per essere arrestato, un cecchino lo colpisce ferendolo gravemente. Il colpo di grazia però lo spara a distanza ravvicinata la sua donna, tale Sharon, che, ipnotizzata dal Teschio Rosso (storica nemesi del Capitano) si avvicina colpendolo all’addome. Steve Rogers muore in ospedale. Il palazzo dal quale spara il cecchino è la replica esatta di quello di Dallas da cui Oswald sparò a Kennedy.

Capitan America è morto. Non essendo Superman, difficile pensare che possa rinascere. Certo, nel mondo virtuale dei comics tutto è possibile, ma data la natura del personaggio, un suo ritorno sarebbe davvero poco apprezzato dagli stessi sui fans.


A sessant'anni dalla sua nascita si potrebbe pensare che un eroe che si fa chiamare Capitan America (cristo, con tutto quello che gli USA hanno combinato e continuano a combinare in giro per il mondo) possa essere una figura anacronistica, in realtà nel mondo Marvel mai come oggi agganciato alla realtà, la sua figura è un punto di riferimento per tutti i personaggi disegnati che gli ruotano attorno. Dall'Uomo Ragno che lo venera come un padre, ad Iron Man che lo ha combatuto e masscrato di botte.

Ci mancherai Capitano. Però fai un piacere a tutti. Resta morto.

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