Non c'è niente come la morte di un personaggio noto per far arrivare anche dalle nostre parti biografie che magari normalmente faticherebbero a raggiungere gli italici scaffali.
Ed è così che mi sono trovato tra le mani questo libro di Bob Batchelor, che affronta la vita di Stan The Man, l'uomo che ha permesso ai fumetti di prendersi il posto di rilievo che hanno nella pop culture mondiale.
Dall'infanzia in povertà come immigrato ebreo romeno fino ai celeberrimi cameo nei cine comics milionari, l'esistenza di Lee è raccontata attraverso i suoi snodi e i suoi rapporti principali, senza eccedere nell'agiografia, ma, devo dire, senza mai appassionare veramente alla lettura. Ci si sofferma legittimamente molto sul suo rapporto con la Marvel e sulle altre attività imprenditoriali aperte (e chiuse) sfruttando il brand Stan Lee, ma, per esempio, si glissa inspiegabilmente sull'acquisizione della Marvel da parte della Disney e, soprattutto, non si svela nessun aspetto inedito dietro i personaggi o le storie.
Emerge l'instancabile attivismo di Stan Lee, il suo entusiasmo contagioso che lo portava ancora a visitare le fiere del fumetto a novantasei anni suonati e a farsi sommergere dall'affetto di milioni di fan, così come la sua superficialità nel buttarsi da un impresa commerciale all'altra, spesso purtroppo con risultati fallimentari.
Insomma, una lettura tanto doverosa per un vecchio fan della Marvel quanto poco foriera di soddisfazione ed elementi di reale interesse.
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