La storia riscritta dai sopravvissuti. Questo è Straight outta Compton, il film che narra una stagione, cominciata nella seconda parte degli ottanta, che ha visto nascere ed affermarsi il gangsta rap attraverso l'affermazione degli N.W.A. (Niggers With Attitude), posse composta da Dr Dre, Ice Cube, Eazy-E, MC Ren e DJ Yella.
Sono proprio gli artisti che nel tempo hanno maggiormente consolidato il proprio status di divi (Dre e Ice Cube) a produrre l'opera, da ciò ne deriva che i loro personaggi, impersonati in maniera superba, anche per la somiglianza fisica, da O'Shea Jackson Junior (Cube) e Corey Hawkins (Dre), sono quelli che escono meglio da una fotografia storica quantomeno controversa.
In generale il film tende a giustificare la misoginia e la violenza dei testi degli N.W.A. come urgenza comunicativa proveniente da uno strato sociale, le periferie USA, senza sbocchi, povero e repressivo unito al comportamento vessatorio della LAPD, pronta a manganellare qualunque nero sorpreso a bighellonare per strada.
Scenario questo anche verosimile, nella Los Angeles di quel periodo (non manca ovviamente il riferimento alla vicenda di Rodney King), ma diciamo che la combriccola degli N.W.A. in buona parte non era esattamente composta da stinchi di santo, tra spacciatori (Eazy), passione per le armi da fuoco anche di grosso calibro e frequentazioni con manager maneschi (il famigerato Suge Knight, interpretato da R. Marcus Taylor).
Detto questo, e prese con le dovute cautele alcune ricostruzioni dell'epoca, tra le quali il mieloso buonismo del finale, il film è anche gradevole e fa venire voglia di riprendere (l'ho fatto) in mano il disco del 1987, l'unico uscito con questa formazione leggendaria.
Di certo l'album Straight outta Compton, piaccia o meno il messaggio divulgato, è una pietra miliare per il genere, e ha senso, in una cultura come quella americana, povera di storia e sempre alla ricerca di personaggi da mitizzare, riproporla ad un pubblico giovane.
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