lunedì 29 gennaio 2024

Margini (2023)

 


I Wait for nothing sono un gruppo HC punk ahi loro, non di Detroit ma di Grosseto. La band, composta dagli amici Michele, Edo e Iacopo, nonostante le frustranti difficoltà di esibirsi o anche solo trovare uno spazio per le prove, decide di concedersi una botta di vita organizzando un concerto per un grande nome americano (i Defense) cui fare da opener, sperando così, in termini di visibilità, di beneficiare della prevista grande affluenza di pubblico. 

Immagino non sia complessivamente semplice fare un film così, sugli struggimenti di un gruppo che fa musica intransigente, politicizzata, urticante e fuori moda, nella sonnacchiosa provincia italiana. Non è semplice dal punto di vista produttivo, visto lo stato del nostro cinema, e non è banale dal punto di vista "ideologico", sarebbe stato infatti un tradimento riuscire a realizzare Margini senza però rispettare concettualmente la disciplina straight edge di un genere che è anche uno stile di vita. Il film supera di slancio entrambe le difficoltà. Gli ideatori Niccolò Falsetti (anche regista) e Francesco Turbanti (il protagonista Michele) mettono in scena qualcosa di credibile proprio perchè autenticamente calato in un territorio e una realtà musicale che ben conoscono, in quanto già membri di un gruppo punk, i Pegs, che si è misurato continuamente coi problemi (di provincialismo, budget, strumentazione, location) raccontati nel film.

Al netto di una sceneggiatura validissima che elude gli abusati clichè cinematografici (a titolo esemplificativo cito la conclusione della sequenza in cui Iacopo siede sulla panchina della stazione indeciso se mollare gli altri e partire o restare per il concerto)  e dialoghi convincenti, verosimili, l'arma in più del film è la capacità di intrecciare uno stile di vita che si vuole irriducibile con un'ipocrita parassitismo familiare dei due protagonisti, uno mantenuto da mamma e compagno, l'altro dalla moglie. Una contraddizione espressa magnificamente in un sola linea di dialogo, quella che Edo rivolge alla mamma chiedendole preoccupato se abbia stirato la maglietta dei Discharge: un cortocircuito geniale tra un modello di ribellismo punk e un pò di bamboccionismo. 

Bravissimi, perchè credibili, tutti i personaggi, a partire dalla band: Michele (Francesco Turbanti), Edo (Emanuele Linfatti) e Iacopo (Matteo Creatini). Menzione d'onore per il ruolo sopra le righe ma divertentissimo del titolare della discoteca Eden nonchè compagno della madre di Edo, Nicola Rignanese. 

Da rimarcare infine come  il film sia stato entusiasticamente "approvato" dall'ampio sottobosco di band punk/hardcore italiane, che hanno composto la colonna sonora e permesso l'utilizzo dei propri brani, dai seminali Negazione a Klaxon, Gli Ultimi, i Rappresaglia, gli stessi Pegs e i Payback, che nella pellicola interpretano gli americani Defense.

Se non si fosse capito, un autentico, insperato gioiellino.

giovedì 25 gennaio 2024

Playlist consuntivo 2023 (4/5): la roba di tendenza

Scusa per il titolo sciatto, ma insomma sì, a sto giro è il turno della musica che, oltre a piacere a me, raccoglie riscontri e consensi nelle classifiche di fine anno delle riviste e dei siti più cool, autorevoli e seguiti. Con qualche eccezione/incoerenza.

01. Mitski, Bug like an angel
02. Shame, Fingers of steel
03. Anohni and the Johnsons, It must change
04. Pere Ubu, Love is like gravity
05. Puma Blue, Falling down
06. Caroline Polachek, Welcome to my island
07. Algiers, Irreversible damage
08. Lucio Corsi, Astronave giradisco
09. Creeper, Cry to heaven
10. Grave Pleasures, Heart like a slaughterhouse
11. Bar Italia, Nurse!
12. Billy Woods & Kenny Segal, Soft landing
13. Blur, St. Charles square
14. The Armed, Liar 2
15. Yo La Tengo, Sinatra drive breakdown
16. Deli, Ice spice
17. Kara Jackson, Dickhead blues
18. Swans, Los Angeles city of death
19. PJ Harvey, Lwonesome tonight
20. Noname, Balloons
21. Olivia Rodrigo, Bad idea right
22. P.I.L., Car chase
23. The Murder Capital, Return my head
24. Paramore, Running out of time
25. Sufjan Stevens, Will everybody ever love me
26. Kali Uchis, Moonlight
27. Fever Ray, Kandy
28. VV, Loveletting
29. Poppy, Spit
30. Gorillaz, Silent running
31. Dream Wife, Social lubrification
32. SZA, Kill Bill
33. Squid, The blades
34. Clock DVA, The simulacra
35. Wednesday, Chosen to deserve
36. Aamarae, Reckless & Sweet
37. Karma, Atlante
38. Meshell Ndeogeocello, Clear water
39. Yves Tumor, Heaven surrounds us like a hood
40. Jungle, Back on 74
41. Lana Del Rey, Candy necklace
42. Corinne Bailey Rae, New York transit queen
43. Boygenius, Not strong enough
44. Cherry Glazzer, Ready for you
45. Durand Jones, That feeling
46. Rick Astley, Forever and more
47. Roisin Murphy, Fader
48. Slowdive, Kisses
49. Bachi da Pietra, Nel mio impero
50. Lankum, The New York trader
51. Young Fathers, I saw
52. Troye Sivan, One of your girls
53. Zulu, From tha gods to earth
54. Grian Chatten, Fairlies



lunedì 22 gennaio 2024

Perfect days (2024)


Hirayama si occupa della pulizia dei tecnologici bagni pubblici di Tokyo. Svolge il suo lavoro con diligenza e abnegazione e la sua vita gira attorno alla ripetizione di riti e azioni quotidiane che gli conferiscono una placida serenità di spirito che si riflette anche sulla percezione che gli altri hanno di lui.

Attraverso l'esistenza apparentemente malinconica di Hirayama, Wenders ci conduce dentro un Giappone alternativo a quello della metropoli spietata e frenetica, che scopriamo essere solidale, fatto di cose piccole ma dall'enorme valore, una parola di consolazione, un bicchiere d'acqua gelata "alla fine di una dura giornata di lavoro", un sorriso, una canzone improvvisata quando qualcuno imbraccia una chitarra. Un film emozionante, autenticamente emozionante perchè raggiunge e inonda l'anima senza ricorrere a pietismi o scorciatoie piagnone, anzi. 
Se ti raccontassero di una persona di mezz'età che vive in solitudine nella parte povera di Tokyo svolgendo l'attività di addetto alle pulizie dei bagni pubblici, non potresti mai pensare ad un racconto così pieno di umiltà, armonia, empatia con l'universo e gioia di vivere, dalla sveglia prima dell'alba, "attivata" dal rumore di un anziano che pulisce la strada con una scopa di saggina, via via lungo una consolidata routine apparentemente sempre uguale, che si conclude con la mano che spegne la luce di una abat-jour dopo la lettura di un libro.

Per una volta i claim che potete leggere sulla locandina sono autentici e veritieri, Perfect days è un film che ipnotizza, dolcemente, aggiungo io, e davvero, non vorresti mai togliere gli occhi dallo schermo, fino all'indimenticabile piano sequenza finale sulle note di Feeling good di Nina Simone. Perchè sì, questo è anche un film imperniato sull'arte (letteratura, fotografia) e sulla musica, sulla forza della musica, con una colonna sonora che, essendo tutta in modalità diegetica, diventa spesso argomento di dialogo, nel furgoncino di Hirayama, tra il protagonista e l'occasionale passeggero.
E pur trattandosi tendenzialmente di brani arcinoti e magari un pò sputtanati, quali  ovviamente Perfect day di Lou Reed, The house of rising sun (The Animals) Sunny afternoon (The Kinks),  Brown eyed girl (Van Morrison), Redondo beach (Patti Smith),  Pale blue eyes (Velvet Underground) (Sitting on ) the dock of the bay (Otis Redding) , la messa in scena gli restituisce intatta tutta la forza dirompente della prima volta.

Occhio, perchè dal 4 gennaio può già essere nelle sale il film dell'anno.

ME-RA-VI-GLIO-SO.


giovedì 18 gennaio 2024

Playlist consuntivo 2023 (3/5): "classic rock"

Certo, qualunque cosa "classic rock" voglia dire. Nulla probabilmente. Un'etichetta come tante per porre la musica su uno scaffale. Tuttavia, giusto per capirci, l'elenco spazia dal folk al blues al prog all'americana, ai grandi vecchi e ai giovani che suonano come i grandi vecchi, a tutto ciò che in qualche maniera prende il bersaglio grosso del rock. 

Country, metal, la roba trendy e indie/pop tendenzialmente no, per quelli ci sono/ci saranno appositi post.

01. Nils Lofgren, Ain't the truth enough
02. Ian Hunter, Defiance
03. Foo Fighters, Rescued
04. Neil Young, When I hold you in my arms
05. The Struts, Too good at raising hell
06. Iris DeMent, Workin' on a world
07. The Hives, Countdown to shutdown
08. Ann Wilson,This is now
09. DeWolff, Heart stopping kinda show
10. Steve Earle, Hill country rain
11. Gov'T Mule, Shake our way out
12. Iggy Pop, Strung out Johnny
13. Peter Gabriel, Love can heal
14. Black Star Riders, Better than saturday night
15. Greta Van Fleet, Meeting the master
16. Paul Simon, My professional opinion
17. Skindred, Set Fazers
18. U2, Two hearts beat as one (versione 2023)
19. Steve Wilson, What life brings
20. Therapy?, Joy
21. Lucero, Buy a little time
22. Alice Cooper, Dead don't dance
23. Wilco, Evicted
24. Cowboys Junkies, What I lost
25. The Cold Stares, Nothing but the blues
26. Rival Sons, Rapture
27. Duane Betts, Saints to sinners
28. Joe Perry, Sick & tired
29. Those Damn Crows, This time I'm ready
30. Queens Of The Stone Age, Carnevoyeur
31. Duran Duran, Danse macabre
32. Lucinda Williams, Rock 'n' roll heart
33. Ben Harper, Trying not to fall in love with you
34. Van Morrison, Worried man blues
35. Yes, Circles of time
36. Dirty Honey, Can't find the brakes
37. Jethro Tull, Ginnungagap
38. The Pretenders, Let the sun come in
39. Duff McKagan, Longfeather
40. Robert Finley, Nobody wants to be lonely
41. The Record Company, Dance on mondays
42. John Mellencamp, One more trick
43. Dolly Parton, What has rock and roll ever done for you
44. Metallica, Too far gone? 
45. The National, Your mind is not your friend
46. The Rolling Stones, Sweet sounds of heaven



lunedì 15 gennaio 2024

Dirty Honey, Can't find the brakes (2023)



I Dirty Honey si formano nel 2017 a Los Angeles ed immediatamente fanno convergere su di sè l'attenzione del pubblico e della critica, al punto che il loro EP di esordio (st) fa subito il botto, portando al numero uno il singolo When I'm gone
Can't find the brakes è il loro secondo full-lenght, e fissa ulteriormente la cifra stilistica della band, che non propone nulla di nuovo ma lo fa magnificamente. Muovendosi sullo spartito tracciato da antesignani vicini e lontani come Aerosmith, The Black Crowes, Gov't Mule e Lynyrd Skyrd, i Dirty Honey riempiono di contenuti una proposta che comunque resta pregna di sleaze. Mi si dirà che si tratta di ingredienti mandati a memoria, in quest'epoca di retromania, da innumerevoli chef/artisti, ma, e qui sta il plus, solo per una ristretta cerchia di musicisti creare melodie, raccordi e refrain infallibili è facile come respirare.

Can't find the brakes (titolo strepitoso, ca va san dire), consta di undici tracce e tendenzialmente puoi partire da qualunque di essa e venirne catturato all'istante, per come è incapace di contenere filler. Tanto vale allora seguire la tracklist così come è stata composta: Don't put out the fire è la migliore opener possibile, Won't take me alive è il pezzo che gli Aerosmith vorrebbero saper ancora fare, e via via Dirty mind, la prima ballata Coming home, la title track. 
E' proprio inutile impostare la recensione su un track to track visto il valore complessivo dell'opera. Un album per cui forse trova un senso l'etichetta abusata di classic rock fuori dal tempo.

Solo qualche anno fa sarei impazzito per un disco così (e magari l'8 marzo sarei stato in prima fila all'Alcatraz per vederli). 

giovedì 11 gennaio 2024

Playlist consuntivo 2023 (2/5) : Jazz

Stesse regole del plailistone country. Decisamente meno titoli di quell'elenco, sebbene la durata complessiva rischi di essere tendenzialmente la medesima. Ho cercato di essere trasversale ai generi, dal modale allo sperimentale, dal purismo strumentale al cantato, dal sax alla batteria alla chitarra al piano. Spero di esserci riuscito.

01. Lakecia Benjamin, Trane
02. Gretchen Parlato, Lean in
03. Joe Lovano Trio, Our daily bread
04. Cecile McLorin Salvant, La route enchantee
05. Brad Mehldau, Golden Slumbers
06. Chris Potter, Got the keys to the kingdom
07. Jason Moran, From the dancehall to to the battlefield
08. John Scofield, Mr Tamburine man
09. Wolfgang Muthspiel, Dance of the elders
10. Yussef Dayes, Chasing the drum
11. Jamie Branch, Take over the world
12. Fred Hersch & Esperanza Spalding, Some other time
13. Ambrose Akinsimure, Weighted corners
14. Fire! Orchestra, ECHOES: A lost farewell



lunedì 8 gennaio 2024

Playlist consuntivo 2023 (1/5): country

Le mie preferite tracce country del 2023, tra mainstream (poco) e true/indipendente (tanto). La lista è nell'ordine in cui la suono io, e quindi non è una classifica, tuttavia in grassetto sono evidenziati i miei preferiti, di cui ti suggerisco il recupero dell'intero album (nel caso di Sierra Farrell - foto sotto -  quando uscirà il nuovo).

01. Sierra Farrell, Fox hunt (single)
02. Margo Cilker, Lowland trail
03. Gabe Lee, Merigold
04. Tony Logue, Thundertown
05. Chris Stapleton, Starting over
06. Jake Worthington, State you left me in
07. Ward Davis, Day one
08. Mamma Coal, Dance hall crush
09. Wyatt Flores, Orange bottles
10. Amanda Fields, 2 steppin'
11. Turnpike Troubadours, Brought me
12. Lori McKenna, Happy children
13. Cody Johnson, Long live country music
14. Summer Dean, She ain't me
15. Marty Stuart, Time to dance
16. Asley McBryde, Light on in the kitchen
17. Colter Wall, Corralling the blues
18. Daniel Donato, Hi-Country
19. Charles Wesley Godwyn, Miner imperfections
20. Elle King, Lucky
21. Pony Bradshaw, Holler rose
22. Brennen Leigh, I ain't through honky tonk
23. The War and the Treaty, Yesterday's burn
24. Willy Lea Taylor, Bakersfield
25. Dierks Bentley, Gold
26. The Wilder Blue, The line
27. Megan Moroney, Tennessee orange
28. Nick Shoulders, Won't fence us in
29. The Steel Woods, You don't even know who I am
30. Chase Rice, Bad day to be a cold beer
31. Ray Scott, Billboard & brake lights
32. Vince Gill, Kissing your picture
33. Brent Cobb, When country came back to town
34. William Prince, Easier and harder
35. Emily Ann Roberts, Out of sight
36. Joe Stamm Band, Dollar general sign
37. Ernest, Flower shops
38. Riley Green, Different 'round here
39. Jason Isbell, White Beretta
40. Luke Combs, Love you anyway
41. The Malpass Brothers, Road of memories
42. Aaron Watson, 9 to 5
43. Caitlyn Smith, Lately
44. Those Poor Bastards, Heaven's for the poor
45. Zach Bryan, I remember everything



mercoledì 3 gennaio 2024

MFT, novembre e dicembre 2023

ASCOLTI (2023, eccetto dove indicato)

Karma, K3
Cecile McLorin Salvant, Melusine
Dream Wife, Social lubrification
Lucio Corsi, La gente che sogna
Cherry Glazerr, I don't want you anymore
Grave Pleasures, Plagueboys
Geolier, Il coraggio dei bambini
Sierra Ferrell, Long time coming
Lankum, False Lankum
The Murder Capital, Gigi's recovery
Peter Gabriel, I/O
Jamie Branch, Fly or die fly or die
Wayfarer, American gothic
The Gaslight AnthemHistory books
The Rolling StonesHackney diamonds
Brad MehldauYour mother should know
Code OrangeThe above
Those Poor BastardsGod awful
F.E.A.R., The record (1982)
John Mellencamp, Orpheus descending
Bachi da Pietra, Accetta e continua
Satyricon, Nemesi divina (1996)
Turnpike Troubador, A cat in the rain


VISIONI

Salvador (3,75/5)
Locked in (2/5)
Uno dovrà morire (2,25/5)
Killers of the flower moon (3,5/5)
Reptile (3,25/5)
Talk to me (3,75/5)
Spider-Man - Across the Spider-Verse (4/5)
Diabolik - Ginko all'attacco! (3,25/5)
Babadook (3,75)
Hypnotic (2,75/5)
Trespass (2,25/5)
Anatomia di una caduta (4/5)
Humandroid (3,75/5)
Deathwatch - La trincea del male (3,5/5)
Deliria (3,5/5)
The killer (2023) (3,5/5)
Billionaire boys club (2/5)
Misterioso omicidio a Manhattan (3,75/5)
Dream scenario - Hai mai sognato quest'uomo? (3,75/5)
Bullhead - La vincente ascesa di Jackie (3,75/5)
Muori papà, muori! (3,5/5)
Silent night (2023) (3,75/5)
36 Quai des orfèvres (3,75/5)
The informer - Tre secondi per sopravvivere (3,5/5)
The manchurian candidate (2,75/5)
Parenti serpenti (4/5)
Domino (2005) (2,75/5)
Excalibur (3,5/5)
The heist - Il colpo (3,5/5)
Diabolik, chi sei? (3,75/5)
Mariti e mogli (4/5)
I peggiori giorni (2/5)
Magic in the moonlight (3/5)
Colpo di fortuna - Coup de chance (3,5/5)
Tre di troppo (2/5)
Adagio (4/5)
Frankstein (1931)  (5/5)

in grassetto i film visti al cinema

Visioni seriali

Top Boy, 1 (3,5/5)
Everybody loves diamonds (2,75/5)
La terapia (3/5)
Monterossi, 2 (3,25/5)


LETTURE

Jim Thompson, L'assassino che è in me (audiolibro)
Oliver Stone, Cercando la luce
Gerorges Simenon, L'uomo che guardava passare i treni
Emanuel Carrere, Limonov (audiolibro)