lunedì 3 luglio 2017

Taboo, serie tv (stagione uno)


Un uomo avanza con passo sicuro sulle strade di fango che rappresentavano molti dei percorsi della Londra di inizio ottocento. Indossa un cappotto nero e un cilindro sgualcito, anch'esso nero. In testa un piano preciso che coinvolge inconsapevoli attori diversi. Ognuno di loro: ladri, assassini, puttane, spie, nobili e aristocratici ha un ruolo preciso nella sua complessa tela. "I've got a use for you", sussurra l'uomo al suo interlocutore. Da quel momento i due sono legati. L'uomo è James Delaney, dato per morto in Africa, dove si narra abbia compiuto atti agghiaccianti e che improvvisamente torna a Londra, proprio in tempo per reclamare una piccola proprietà su territorio americano, acquisita del padre (anch'egli defunto), apparentemente insignificante, ma in realtà estremamente strategica e al centro di una contesa sanguinaria tra America, Corona e la non meno potente Compagnia delle Indie Orientali.

Tom Hardy (un epocale James Delaney) ha voluto a tutti i costi la realizzazione di questa serie, impegnandosi, anche finanziariamente in prima persona nella produzione (insieme a Ridley Scott, tra gli altri). Vedendola, si capisce che non si tratta di un prodotto trendy per i salotti buoni, piuttosto di un'opera che non risparmia (letteralmente) sangue e merda, che rievoca gli scheletri nell'armadio di USA e Inghilterra, le atrocità commesse ai danni di nativi americani e africani, la povertà delle periferie inglesi che risaltano ancora di più rispetto alla sconfinata ricchezza e potere degli aristocratici.
La messa in scena è quanto di più evocativo, Delaney sembra uscito da una graphic novel di Frank Miller, personaggi secondari e caratteristi sono strepitosi (tra gli altri Oona Chaplin, David Hayman, Stephen Graham, Jonathan Pryce, Tom Hollander e Michael Kelly) e l'incedere lento, a tratti onirico, della narrazione, alternato da improvvise accelerazioni, costituisce uno dei valori della storia. 
Taboo (otto episodi la prima stagione, rinnovata per altre due), non è per tutti, ma diventa imperdibile per quanti vanno oltre i prodotti "guarda e dimentica".


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