C'ho messo 46 anni, ma alla fine è successo: mi sono fatto ciulare il portafogli. Probabilmente ho facilitato il lavoro dello spettabile disonesto dimenticandolo sul bancone di un bar, non riesco a ricordare. So che un momento prima ce l'avevo e quello dopo...puf! sparito. Il misfatto è accaduto a Roma, dove, a seguito della recente elezione ad una carica regionale del sindacato, mi devo recare più spesso. Fatto sta che questo evento, come potete immaginare, ha comportato una rottura di coglioni epocale che a saperlo avrei consegnato spontaneamente i miseri trenta euro custoditi nel portafogli in cambio di tutti i miei documenti. Infatti nei giorni successivi il misfatto sono stato impegnato in un tour che ha toccato: uffici di polizia (denuncia furto/smarrimento e sostitutivo patente); banca (bancomat), poste (poste pay); ASL (tessera sanitaria) e Comune (carta d'identità). Per fortuna hanno inventato i biglietti elettronici, per cui basta un codice sul telefonino per salire sul Frecciarossa, altrimenti sarei dovuto tornare dalla Capitale in autostop. Anche quello sarebbe stato un inedito (almeno su distanze così impegnative) arrivato poco prima della mezza età. Se questo è l'inizio del mio quarantaseiesimo anno di vita, sono vagamente preoccupato di scoprire il resto.
1 commento:
A me è capitato due volte, e nemmeno avevo dimenticato il portafogli sul bancone di un bar. Partecipo al tuo scoglionamento e smarrimento...
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