Dopo la sovraesposizione della seconda metà degli anni ottanta, i Level 42 sono scivolati progressivamente in quel limbo nel quale si sopravvive solo grazie ai ricordi dei fan più irriducibili. Tra defezioni e ritorni dei membri originali, hanno continuato a fare tour, ma hanno decisamente rallentato la produzione discografica, con un solo album negli ultimi venti anni (Retroglide, ne avevo parlato qui). E' per questo che, soprattutto per chi come il sottoscritto ritiene la band inglese tra le più meritevoli del panorama pop di quegli anni, una nuova release dei levels si segnala sempre come qualcosa di straordinario.
Sirens è uscito alla fine del 2013 e si presenta in teoria come un EP, ma in realtà del formato breve ha solo il numero dei brani, sei, mentre il timing si attesta vicino agli onorevolissimi quaranta minuti.
Il disco, prodotto e mixato da John Morales, è un affascinante matrimonio tra le diverse sfumature che hanno storicamente caratterizzato il brand dei Level 42. C'è così spazio per il funk trainato dall'inconfondibile basso slappato di Mark King, ma anche per il pop, il funky-jazz, la fusion, la disco anni settanta, il falsetto di Mike Lindup: il tutto elegantemente cucinato da chef Morales che prepara un piatto che farebbe faville anche nei club più all'avanguardia di Londra.
Una bella lezione d'umiltà da parte di questi attempati veterani che di mollare il colpo non ne vogliono proprio sapere.
3 commenti:
Sono ancora vivi ? Io li vidi a Saronno, dal vivo, nel 1983, più o meno e anche dal vivo mi piaquero molto.
Io invece li vidi
all'incirca nel 1987, al
Palatrussardi
Cero anch'io, al campo sportivo di Saronno!!!...Bellissimo concerto minpare che fosse l'85 o l'86 👻👻
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