lunedì 30 marzo 2009

What if

Da ragazzino lo stacco tra le medie e le superiori fu traumatico. Di colpo le amicizie dell'infanzia furono perse e all'istituto professionale che frequentavo era dannatamente difficile farsene di nuove. Il tempo libero durante la stagione scolastica, in qualche modo, passava. Ma l'estate era un'interminabile agonia. Tra i 15 e i 17 anni, un pò perchè facevamo le vacanze quando gli altri lavoravano (in pratica noi tornavamo e loro partivano), un pò perchè, come dicevo, il turn over di amicizie non si era completato (era fermo alla fase di uscita), un pò per timidezza congenita, insomma noia e solitudine la facevano da padrone.

Pensavo. Chissà cosa sarebbe cambiato nella mia vita, ammesso che qualcosa potesse cambiare, se avessi avuto questo strumento (il web intendo) in quegli anni.
In qualche modo il mio carattere è stato condizionato da quelle lunghe estati da solo, senza avere letteralmente alcun che da fare, senza nemmeno lo stimolo che ti porta a leggere libri a nastro o a imparare a suonare la chitarra, fino a che le dita non sanguinano (cit).

Ci fossero stati i forum, i blog, la rete, mi ci sarei sicuramente buttato come si fa da un palazzo in fiamme verso una rete di salvataggio, fatto salvo che dai miei la parola privacy era una bestemmia, visto che noi figli eravamo in tre in una stanza, e che anche se fossi riuscito a ritagliarmi uno spazio, mio padre mi avrebbe comunque urlato dietro di uscire un pò, che sennò quel computer mi avrebbe rincoglionito.

Quegli spazi virtuali mi avrebbero dunque fornito un pò d'ossigeno. Mi sarei confrontato con altre solitudini, avrei capito che eravamo in tanti a stare così. Avrei conosciuto navigatori esibizionisti, arguti, provocatori, si sarebbe parlato molto di più di politica rispetto a quanto si fa adesso, discutendo di Berlinguer e Craxi, di Fanfani e Amendola, di Pertini.

Mi avrebbero un pò tirato fuori dal pantano, avrei scoperto la musica migliore, avrei potuto abbeverarmi alla fonte primaria della conoscenza rock, mi sarei avventurato da solo a Milano, nei negozi di dischi più forniti, con qualche anno di anticipo rispetto alla storia.

Oppure chi lo sa, magari le mie difficoltà a relazionarmi sarebbero aumentate, scavando un fossato tra me e chi mi stava intorno che gli anni non avrebbero colmato. La rete avrebbe potuto rappresentare l'unico terreno neutro entro il quale sarei riuscito a comunicare, mentre le relazioni del mondo reale si sarebbero con ogni probabilità allontanate sempre più.

Davvero non so. Come sarà oggi per i monty del duemilanove, che in questo stesso momento stanno magari davanti ad una tastiera, mentre la famiglia dorme, e danno sfogo alla loro adolescenziale ottusità alternando youporn a qualche forum di manga, cercando loro stessi credendo di averlo trovato in utenti dai nick fantasiosi e dall'età indefinita?
A chi è andata peggio, a me o loro?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

per me sarebbe stato un toccasana, ne sono quasi certo.
di sicuro avrei avuto più amicizie, ne ho semrpe avuto poche e ne ho sofferto molto.
avrei visto meno concerti da solo.
avrei imparato molte cose prima che mi servissero.
Mau

monty ha detto...

sì, probabilmente hai ragione tu.
se non hai equilibrio puoi diventare
un deficente anche senza sapere a che
diamine serve il prefisso www.
Ci sono migliaia di living proof
in giro, che lo dimostrano.

Gemelle a rotelle ha detto...

Mmmm,incontrando adolescenti facebookdipendenti tutti i giorni, potrei dire che sarebbe stato un male. La verità è che tutto dipende dal retroterra di chi è online. Io avrei potuto perdermi perchè i miei genitori mi hanno seguito poco in certe cose e avevano talmente paura che mettessi il naso fuori di casa che avrebbero preferito dipendessi da internet piuttosto che vedermi uscire con qualche ragazzo...SIC!
Però meglio conoscere le persone di persona....