lunedì 26 aprile 2010

This note's for you, Ciccio! part 2, ovvero The other side of the story


Manco fossimo in Short Cuts di Altman, aggiungiamo un altro tassello al post su Ciccio, grazie ad uno scritto dell'altra testimone coinvolta, l'amica Lisa.

Quella storia non sono sicura di ricordarla tanto bene. Ricordo che si parlava di questa tournè acustica e meravigliosa di Springsteen, sembrava unica, irripetibile. Ciccio, il mio migliore amico, mi disse che avrebbe tanto voluto andare a vederlo.

Sembrava un’operazione impossibile: pochi, pochissimi biglietti venduti in maniera a dir poco bizzarra, ricorrendo a tagliandi, controlli, carte d’identità, impronte digitali, fotografie della retina etc. Evidentemente le sfide mi piacciono, perché mi buttai nell’impresa dedicandomi anima e corpo: ascoltavo la radio, leggevo i giornali e bazzicavo i negozi di dischi in cerca di notizie, che arrivavano centellinate e come spesso accade, si modificavano ed ingigantivano passando di bocca in bocca: “Ci saranno solo 100 biglietti!” si mormorava, “No, saranno 50!”, “I biglietti non ci sono!” e così via. Il panico serpeggiava tra i poveri ammiratori di Bruce e presto me ne feci prendere anche io, che non sono una fan sfegatata, anche se mi piace. Se Ciccio era nervoso per quel motivo è difficile dirlo, comunque ci sentivamo quasi tutti i giorni per aggiornare la situazione, manco fossimo in guerra e dovessimo preparare una strategia di battaglia.
Poi, mi ricordai del Monty. Eggià, anche lui era fan di Springsteen e certamente avrebbe cercato di andare al concerto! Uao, avevo una speranza in più.
Così gli chiesi se era possibile per lui procurarsi due biglietti. Gentilmente accettò di condividere il secondo biglietto con Ciccio, ammesso che fosse riuscito a procurarsi il primo.
Avrei potuto rilassarmi forse, ma ormai ero entrata in una specie di paranoia da biglietto: cominciavo perfino a sognarlo, quel maledetto tagliando, mi stava venendo un’ansia tremenda.

Per fortuna dopo un mese l’attesa finì e finalmente un giorno Monty mi chiamò tutto contento per dirmi che ce l’aveva fatta. Inutile dire che ero trionfante, dopo tanta fatica! Non avevo fatto nulla in concreto, ma in qualche modo avevo fatto sì che Ciccio avesse il suo biglietto.
Lo “scambio” avvenne al Lollapaloosa, un locale di Milano a pochi metri dal Teatro Smeraldo che avrebbe ospitato il Boss e destinato qualche anno più avanti a diventare parte della venefica e caciarona movida meneghina.
Contenta e soddisfatta accompagnai i due giovani verso il teatro e me ne andai saltellando.
Quella sera sera stessa, verso l’orario di inizio del concerto, ricevetti una telefonata:
-Ciao.
-Ciccio! Ma che ci fai a casa? Hanno annullato il concerto?
-No, è che io…me ne sono andato.
Inutile dire che rimasi di sasso, esplosi come un vulcano e tolsi il saluto al mio amico per un mese (anche se all’inizio avevo pensato di eliminarlo totalmente dalla lista degli amici). Ancora oggi non conosco i motivi della sua rinuncia a quel sudatissimo evento. Ma suppongo, conoscendolo, che fossero ottimi. Io però non credo che gli cercherò il biglietto per il primo concerto di Springsteen su Marte.

3 commenti:

Matteo ha detto...

Oddio... il mistero si infittisce... ma Ciccio non sarà mica Charlie Brown? Non è che per caso ha detto anche "Non lo sopporto!" :D

Anonimo ha detto...

Devo ammettere di aver preso da lì il suo soprannome...
Lisa:-)

drunkside ha detto...

Bramo maggiori dettagli. Ciccio dì qualcosa!