venerdì 26 giugno 2009

Lettera

Pubblico una lettera aperta della CGIL Lombardia, in merito alla vicenda ( alle vicende, a questo punto) di Papi Silvio.


L'INDIGNAZIONE DELLE DONNE E DEGLI UOMINI DELLA CGIL LOMBARDA: NON SI TRATTA DI FATTI PRIVATI



Lettera aperta


Siamo indignate/i dalle pratiche del Presidente del Consiglio del nostro Paese; lo siamo per noi stesse/i, per le nostre simili e per tutte e tutti coloro che scommettono su rapporti liberi e rispettosi fra uomini e donne.Berlusconi è un anziano politico che si esibisce come patetico viveur con la complicità di troppi suoi simili.

Questi, con lui, per connivenza o convenienza sul piano del costume e del potere, alimentano un parco divertimenti in cui lecito e illecito, dignità e degenerazione, si confondono e svelano la reale considerazione riservata a una donna, alle donne, di cui si ritengono ”utilizzatori finali”. E con essa la misera considerazione che hanno di sé stessi.L’indignazione che una donna prova non sempre prende parola; di fronte a tanto scempio e offesa, per di più a giovani donne pagate per il loro piacere, le parole muoiono in gola.

Tuttavia in questa vicenda, non si può certo dire che le donne non abbiano parlato. Più voci femminili, a partire da Veronica Lario, hanno denunciato il carattere politico della vicenda di cui è principale protagonista Silvio Berlusconi, e che segna l’intero sistema che ruota intorno a lui. Il problema se mai è di ascolto della parola politica femminile, di quel che una donna pensa e giudica senza che sia interpretato, piegato o lasciato cadere nello spazio dove, al contrario, è troppo spesso la parola maschile ad essere accolta, sostenuta e rilanciata.

La situazione politica del nostro Paese è grave. L’incredulità internazionale oltre che i pesanti giudizi su di essa, sono lì a ricordarcelo. Solamente totale assenza di senso di civiltà, spregio e indifferenza alle sue sorti, a quelle di coloro che lo abitano, possono portare a ridimensionare la gravità di quello che sta succedendo o ridurla o derubricarla come un fatto privato.

Il nostro pensiero va alle migliaia di donne che tutti i giorni si adoperano perché dalle case ai luoghi di lavoro si affermi dignità, libertà e pacifica convivenza.Conflitti e crisi mettono a dura prova le loro vite. Di loro, degli uomini capaci di rapporti rispettosi, del loro lavoro parliamo e vorremmo che si parlasse. Che ci orientassero i loro pensieri e i loro stili di vita, personale e politica.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo.
Celina

monty ha detto...

Grazie.
Ma non ho partecipato alla stesura del testo.