Un ruolo fondamentale nella mia conoscenza musicale del jazz nelle sue diverse sensibilità, l'ha avuto Alberto. Qualche anno in più di me, tante esperienza di vita prima di finire a lavorare in aeroporto. Grande appassionato di musica di ogni tipo, aveva cominciato con il rock, poi il jazz e la classica. Da ragazzo lavorava saltuariamente con un'impresa che montava i palchi per i concerti al palazzetto a Milano, in modo da avere poi accesso gratuito agli spettacoli. Era una persona dotata di carisma e personalità, aveva fatto anche il sindacalista, si era sposato ed era diventato papà di tre bambine.
Qualche anno fa aveva scoperto di avere la leucemia ed aveva cominciato il suo iter di visite, esami, ricoveri, speranze, delusioni. A un certo punto avevano deciso di fargli un trapianto di midollo osseo, e siccome nessuno dei suoi parenti era compatibile, i familiari hanno chiesto a quanti lo conoscevano di sottoporsi ad un esame del sangue per verificare eventuali compatibilità. Anche diverse associazioni di malati di leucemia e qualche ospedale si erano attivate in tal senso.
Hanno risposto più di quattrocento persone, tra amici e colleghi, tanto che in quel periodo al San Raffaele di Milano un potenziale donatore su due era lì per Alberto. Il mio medico di famiglia, quando gli ho chiesto di farmi il certificato per l'esame del sangue, mi ha guardato sconsolato, secondo lui c'era una possibilità su un milione che si potesse trovare un riscontro.
Dopo qualche settimana, la botta di fortuna. E' stato trovato un donatore compatibile, si può fare il trapianto. Alberto viene operato, ma qualcosa va storto. Si becca quello che per chiunque altro sarebbe stato un innoquo virus, che nel suo caso diventa dirompente e mina il suo fisico già duramente provato.
C'è stato un momento durante la malattia (pare che sia una situazione diffusa) in cui sembrava che ce la potesse fare. In quel periodo era persino rientrato a lavorare per qualche giorno ed era passato presso la nostra sede per un saluto. Dopo i convenevoli abbiamo cominciato un pò a parlare di musica e mi ricordo di averlo ringraziato per le dritte e il molto materiale jazz che mi aveva passato.
Si è messo a ridere e mi ha risposto che da quando è stato costretto dalla malattia a lunghi periodi in una camera d'ospedale era tornato al rock e al punk, che gli veniva la depressione ad ascoltare miles o trane. Appena è potuto uscire aveva svuotato la carta di credito a botte di Ramones, RHCP, Clash, AC/DC, Led Zeppelin, Sex Pistols, Talkin Heads e Lynyrd Skynyrd.
Era un tipo sempre positivo e dall'entusiasmo contagioso, ed ha continuato ad esserlo nei momenti di lucidità durante la malattia. La musica lo coinvolgeva come un ragazzino, lo appassionava e lui aveva la capacità di farti appassionare. E così è stato fino all'ultimo.
2 commenti:
ho il terrore di qul miglioramento pre decesso. ci sono cresciuto, Suor Brunalba lo chiamava "il miglioramento della morte".
ma vaffanculo, stronza.
il prezzo da pagare se si fanno le elementari durante la controriforma....
minchia che post....fondamentalmente la legge di murphy ha ragione
MADRE NATURA E' UNA PUTTANA.
stevie version vs rhcp.
fifty fifty dai.
Bello e triste.
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