martedì 28 agosto 2007

Rassegna stampa

1) I media e molta gente sono talmente impostati a diffidare e a temere la Cina, per il suo potenziale commerciale, che nessuno ha messo minimamente in dubbio che il problema dei giocattoli Mattel ritirati dal mercato potesse essere responsabilità dell'azienda americana. Passata la sbornia polemica iniziale, con i maggiori quotidiani italiani che sono usciti con foto di giocattoli in prima pagina, manco fossimo a Cartoonia, oggi Pechino dice la sua. E guarda un pò: "circa l'85% dei giochi sono stati disegnati dal produttore statunitense ed è stato fabbricato sulla base dei requisiti richiesti dall'importatore". Mentre i giochi ritirati per l'alta concentrazione di piombo, ha sottolineato, "rappresentano un 15%".
E dunque: "se riconosciamo che i produttori cinesi devono essere accusati per i giocattoli difettosi, quale tipo di responsabilità dovrebbe essere invece addossata ai disegnatori e agli importatori statunitensi a riguardo?" .
Daì e daì anche loro si devono essere rotti i maroni di fare da sputacchiera del mondo . A tal proposito (in realtà centra poco), vi siete mai chiesti perchè una nazione come la Cina, stabilmente nella top ten della violazione dei diritti umani è uno dei primi partner commerciali degli USA, mentre Cuba persiste un imbargo che ormai è tragicomico?

2) Il drammatico errore del ginecoloco di Milano, che praticava un aborto selettivo su due gemelli per intervenire su uno dei due feti gravemente malformato,e che per errore ha eliminato invece quello sano, sembra fatto apposta per alimentare le polemiche degli integralisti cattolici e degli antiabortisti in genere (che poi sarebbero gli stessi che si dichiarano antidivorzisti per poi divorziare, per la sacralità della famiglia e poi fanno i festini a mignotte e coca, contro i culattoni e poi vanno a travesta, e chi più ne ha...).

Dubito che questa gente si ponga domande e sviluppi un ragionamento (partendo magari dalla banalissima considerazione: senza 194 finiranno gli aborti o torneremo alla bassa macelleria sulle donne?), visto che molto ecclesiasticamente negano come principio la possibilità dell'aborto anche in casa di gravidanza dopo uno stupro. Credo invede profondamente alla loro malafede, sopratutto da parte di chi, e sono tanti, troppi, in caso di necessità, tipo figlia sedicenne ingravidata, chiama l'amico medico antiabortista, che però in privato e con l'opportuna discrezione, un favore non lo nega di certo.
Ho solo letto, senza ancora vederlo, di 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, il film di Cristian Mungiu. Anche questo capita con buona tempestività.
Le amiche che l'hanno visto, a fronte della mia affermazione "non so se me la sento di vederlo", mi hanno risposto, un pò solennemente, che è un dovere civile farlo. Sarà un dovere per chi predica bene e razzola male, dico io, a me non serve.

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