Volevo solo ricordare una figura seria, responsabile e appassionata, che ha attraversato la storia Italiana della resistenza, del PCI e del sindacato. E' stato segretario della CGIL tra Pizzinato e Cofferati, svolgendo quel ruolo in un momento delicato per la vita del paese.
Durante tangentopoli, con l'Italia che stava attraversando una crisi economica spaventosa, dalla quale rischiava di non riprendersi, compiva un atto, per lui e la CGIL, doloroso e lacerante: la firma dell'accordo del 23 luglio 1993, che normava il vuoto lasciato dalla cancellazione della scala mobile da parte del governo Amato l'anno prima.
bruno Trentin ha compiuto le sue scelte,impopolari e ideologicamente conflittuali con le sue idee e i suoi valori di uomo di sinistra, perchè consapevole del suo ruolo. Che gli imponeva di cercare soluzioni politiche e sindacali contestuali al momento storico. In un mondo di egocentrismi personali, prima ancora che politici, di arruffapopoli e di furbetti del quartiere, mi sembra un'eredità da non trascurare.
Bruno Trentin, morto ieri a Roma all'età di 81 anni, era nato a Pavia, in Francia, il 9 dicembre 1926.
Laureato in giurisprudenza, ha studiato anche presso la Harvard University, per poi tornare in Francia nel 1941, dove ha combattuto la Repubblica di Vichy. Dal 1943 al 1945 ha preso parte alla Resistenza, sia in Francia che in Italia, dove ha militato nelle formazioni partigiane di "Giustizia e Liberta" alla cui fondazione ha contribuito, assumendo nel 1944 il comando di una brigata.
Nel 1949 si è iscritto alla Cgil, iniziando a lavorare nell'Ufficio studi economici. L'anno dopo è entrato nel Partito comunista italiano, diventando membro del Comitato Centrale dal 1960 al 1973: con il Pci è stato eletto consigliere comunale a Roma (1960-1973) e deputato nazionale (1962-1972).
Nel sindacato è stato eletto vicesegretario nel 1958, mentre dal 1962 è stato segretario generale della Fiom, mantenendo l'incarico, assieme a quello di segretario generale della Federazione unitaria della metallurgia (Flm), fino al 1977. In quell'anno è diventato segretario confederale della Cgil nazionale.
Eletto segretario nazionale della Cgil il 29 novembre 1988, succedendo a Pizzinato, ha ricoperto l'incarico fino al 30 giugno 1994. Nel 1993 ha stipulato con Cisl e Uil lo storico accordo sulla politica dei redditi che pose termine al sistema della scala mobile.
Negli anni successivi Trentin ha assunto la responsabilità dell'Ufficio programma della Cgil, carica ricoperta fino all'elezione al Parlamento europeo nel giugno 1999. Nel Parlamento europeo è stato membro della Commissione per i problemi economici e monetari, membro sostituto della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali, membro della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese.
Membro anche del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), il 25 gennaio 2002 è stato eletto deputato nelle liste dei Democratici di Sinistra, divenendo presidente della Commissione nazionale per il Progetto. Ha scritto tre libri: Lavoro e libertà (1994), Il coraggio dell'utopia (1994), La città del lavoro (1997).
Laureato in giurisprudenza, ha studiato anche presso la Harvard University, per poi tornare in Francia nel 1941, dove ha combattuto la Repubblica di Vichy. Dal 1943 al 1945 ha preso parte alla Resistenza, sia in Francia che in Italia, dove ha militato nelle formazioni partigiane di "Giustizia e Liberta" alla cui fondazione ha contribuito, assumendo nel 1944 il comando di una brigata.
Nel 1949 si è iscritto alla Cgil, iniziando a lavorare nell'Ufficio studi economici. L'anno dopo è entrato nel Partito comunista italiano, diventando membro del Comitato Centrale dal 1960 al 1973: con il Pci è stato eletto consigliere comunale a Roma (1960-1973) e deputato nazionale (1962-1972).
Nel sindacato è stato eletto vicesegretario nel 1958, mentre dal 1962 è stato segretario generale della Fiom, mantenendo l'incarico, assieme a quello di segretario generale della Federazione unitaria della metallurgia (Flm), fino al 1977. In quell'anno è diventato segretario confederale della Cgil nazionale.
Eletto segretario nazionale della Cgil il 29 novembre 1988, succedendo a Pizzinato, ha ricoperto l'incarico fino al 30 giugno 1994. Nel 1993 ha stipulato con Cisl e Uil lo storico accordo sulla politica dei redditi che pose termine al sistema della scala mobile.
Negli anni successivi Trentin ha assunto la responsabilità dell'Ufficio programma della Cgil, carica ricoperta fino all'elezione al Parlamento europeo nel giugno 1999. Nel Parlamento europeo è stato membro della Commissione per i problemi economici e monetari, membro sostituto della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali, membro della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese.
Membro anche del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), il 25 gennaio 2002 è stato eletto deputato nelle liste dei Democratici di Sinistra, divenendo presidente della Commissione nazionale per il Progetto. Ha scritto tre libri: Lavoro e libertà (1994), Il coraggio dell'utopia (1994), La città del lavoro (1997).
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