mercoledì 6 agosto 2008

Vi prude la Cina?

Il mio pensiero sulle Olimpiadi in Cina è, in sintesi, che è inopportuno farle svolgere in un paese così lacerato dalle contraddizioni e con gravi violazioni dei diritti umani.
E' invece opportuno ricordare come questa manifestazione sia ormai da tempo in mano alle multinazionali di abbigliamento o dell'alimentazione, che chiaramente recitano un ruolo fondamentale, attraverso le lobbies, nell'assegnazione di un'Olimpiade in un paese piuttosto che in un altro. Insomma, lo spirito olimpico vale forse per i pochi minuti delle gare, non certo per l'organizzazione dell'evento, che è, nè più nè meno, una spietata transazione commerciale tra diversi soggetti.

La tanto criticata situazione sociale della Cina tra l'altro non le ha impedito in questi anni di diventare uno dei primi partner industriale/commerciale di tutto il mondo occidentale, che i diritti umani si vanta invece di difenderli e rispettarli (tanto per dire, gli States che continuano un paradossale imbargo nei confronti di Cuba non si fanno problemi a slinguazzare con Wen Jabao, premier cinese).
Negli affari grossi signori, c'è la sospensione di ogni forma di critica. Quando le imprese italiane firmano commissioni milionarie per scarpe, vestiti e giocattoli il Tibet non esiste. Quando le aziende americane risparmiano miliardi rispetto alla manodopera locale, a nessuno vengono crisi di coscienza sullo spietato controllo delle nascite cinese. Le limitazioni alla libertà d'espressione e di parola, le torture, gli arresti arbitrari spariscono. Nel mondo degli affari la terribile Cina diventa Topolinia.

Perciò è davvero patetico l'invito rivolto agli atleti italiani da Meloni e Gasparri (no, dico, mica cotiche!) di disertare la cerimonia d'apertura. Come chiedere ai nostri sportivi di bloccare un eruzione vulcanica lanciandogli dentro una pallina di carta.
Come si fa a non essere d'accordo con Baldini, il nostro maratoneta, quando, dalle pagine del Corsera di oggi, dichiara: "(...) I problemi legati alla Cina sono seri e lo sanno tutti, però esistevano già nel 2001, quando il Cio ha assegnato l'olimpiade, ed erano tutti soddisfatti. Fermare gli atleti che si allenano da quattro anni, e continuare ad avere rapporti commerciali con la Cina, come avviene per moltissime aziende in tutto il mondo, non mi è mai sembrata la soluzione migliore.(...) "

Amen.

1 commento:

Anonimo ha detto...

amen.
Mau