
Peccato però che a differenza dei suoi racconti, che in qualche caso considero alla stregua di romanzi storici, il tutto sia annacquato in una storia banale e prevedibile, dai dialoghi imbarazzanti e la regia fiacca, con un cast di attori talmente svogliati che manco ci provano a sollevare le sorti del film.
Passi per Keanu Reeves, dal quale non mi aspetto mai granchè, o per Hugh Laurie (il Dottor House del serial TV omonimo) che sembra non capire dove si trova tanto è spaesato, ma davvero in vita mia non ho mai visto recitare così male Forest Whitaker.
A pochi giorni dall'uscita dell'attesissimo nuovo romanzo di Ellroy, scaccio via con inquietudine il pensiero che il mio scrittore preferito, il geniale autore della quadrilogia di LA, de I miei luoghi oscuri, del monumentale American Tabloid, e prima ancora, della trilogia di Hopkins il pazzo, nonchè di una serie impressionante di personaggi indimenticabili, abbia perso per sempre il suo tocco.
Provaci ancora, James.
W.U.T.I. OF: Yo La Tengo, And then nothing turned itself inside out
Nessun commento:
Posta un commento