Recupero finalmente, dopo essermelo perso al cinema, questo film di Ryan Coogler (Creed, i due Black Panther) che, pur avendo goduto di un budget sostanzioso, è scresciuto a dismisura grazie al passaparola tra gli spettatori. I peccatori è un bel filmone di genere che celebra l'orgoglio nero, capace però di regalare più spunti, tutti interessanti. In molti l'hanno paragonato a Dal tramonto all'alba di Rodriguez e la similitudine ci sta, sia per come Coogler svolge il primo atto nel quale ignoriamo il tema sovrannaturale, sia per la parte home invasion del secondo. L'aspetto che mi ha conquistato, al netto di un'ottima messa in scena action/horror e il sottotesto sociale rispetto alla condizione dei neri tra le due guerre, nel Mississippi (e non solo lì, ovviamente), è quello musicale, con il protagonista Preacherboy (Miles Caton) che, analogamente a tanti altri chitarristi del Delta all'inizio del novecento, ha un talento per il blues. Un talento che, nel film, attiva addirittura gli interessi demoniaci di una creatura malvagia (Jack O'Connell, semplicemente perfetto), bianca, irlandese, che vorrebbe appropriarsene attraverso la vampirizzazione del bluesman. L'ho trovata una metafora abbastanza esplicita di come gli afroamericani hanno sempre accusato i bianchi di essersi arricchiti con la musica dei neri, lasciando le briciole a questi ultimi. Le due parti quasi da musical del film: il concerto blues nel juke joint le cui note torride aprono una breccia temporale sul futuro e, di contro, la danza irlandese dei vampiri sulle note de The rocky road to Dublin mi hanno esaltato e sono tra i momenti migliori di una pellicola che non si risparmia nemmeno su scene di sesso, praticato e raccontato.
La scena finale tarantiniana celebra il mattatore assoluto Michael B. Jordan, chiamato da Coogler allo sdoppiamento.
Un vero spasso. Un titolo che sicuramente andrà tra i migliori dell'anno.
Prime e Sky (a pagamento)

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