giovedì 9 aprile 2009

Satisfy my soul


Sono nella mia fase (ciclica) Bob Marley. Non sono esattamente un fan del compianto singer giamaicano, ma di tanto in tanto la musica che ascolto completa il suo giro e torna a lui.

Allora per qualche giorno non riesco ad ascoltare altro. E' come se mi sintonizzassi esclusivamente su quel sound, il reggae dell'anima si impossessa del mio cuore e della mia mente, mi sembra di non voler altro dalla vita che il battito in levare di Marley e della sua cricca.

Se in passato avevo adorato i dischi degli esordi, Burnin' e Catch a fire, quando il suono non era ancora quella oliatissima macchina da soldi degli album più commerciali, adesso sto mandando in loop Confrontation, che è splendidamente dub oriented, e il mega blockbuster Exodus, che è praticamente un greatest hits, tanti sono i pezzi stranoti che contiene.

Preso da questa mia trance musicale, non posso che approvare le parole di Manu Chao, che, riferendosi all'arte del giamaicano, la definiva come una medicina dell'anima, e Bob Marley come un dottore. Il dottore.

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