domenica 5 aprile 2009

Red is the colour

Ogni volta che partecipo a queste grandiose manifestazioni di opposizione, insieme ad una folla oceanica di persone, mi chiedo com'è possibile che stiamo in questa situazione, con questo premier 50% cafone 50% intrallazzone, 100% caratterista da commedia all'italiana.

Tanta, tanta gente (anche se un pò meno rispetto alla manifestazione contro l'abolizione dell'art. 18 di sette anni fa), ipotizzerei un milione e mezzo/due di persone. Un mare di bandiere rosse, pochissime del PD, un pò di più di Rifondazione e Sinistra Critica.

Tanti anziani, parecche famiglie, un numero significativo di lavoratori africani avvolti nei colori della CGIL.
Gente che esponeva bandiere rosse alle finestre e che "tifava" per i manifestanti, alcune vecchiette che lanciavano giù caramelle. Sembravamo un esercito di liberazione che entra in una città occupata.

Persino il viaggio in pullman è andato meglio del previsto, duro, ma non massacrante, grazie ad alcune provvidenziali defezioni dell'ultima ora che mi hanno permesso di appropiarmi di due posti due, e di allungarmi un pò di più del minimo sindacale.

Unica pecca della giornata, il pranzo. Come previsto il poco tempo a disposizione ci ha costretto in un postaccio dove abbiamo mangiato poco e male. Vabbeh, saranno stati elettori di Alemanno che rosicavano.

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