domenica 17 febbraio 2008

Six feet under, stagioni 1, 2 e 3

Ho concluso in questi giorni la maratona Six feet under iniziata questa primavera grazie alle repliche proposte dalla tv satellitare Cult.E' curioso vedere in pochi mesi quello che viene normalmente visto nel corso di tre-quattro anni, si crea una sorta di familiarità e affezione con i personaggi del serial, che diventano una semi costante della tua giornata.

Il serial parla di temi ormai non necessariamente eclatanti per un telefilm, l'omosessualità ad esempio è un argomento pressochè onnipresente e non fa più notizia, l'elemento di distinzione di Six Feet Under potrebbe invece essere l'esposizione non glamour, ma realistica, e quasi disturbante dei temi trattati.

L'amore non platonico, le effusioni e il sesso tra sessantenni può risultare "fastidioso", e non si vede sovente sui canali televisivi, mentre per restare all'omosessualità, David Fisher che si incula un puttano sul cofano di una macchina parcheggiata è quanto di più lontano dall'immagine del gay perbenino tipo Queer as folk.
L'ex promessa moglie di Nate Fisher che, in prossimità delle nozze intensifica la sua attività sessuale con sconosciuti, arrivando a farsi scopare contemporaneamente da due ragazzotti, non è esattamente la pubblicità della stabilità familiare, mentre la scelta di mostrare l'aborto di Claire Fisher in tutta la sua freddezza e impersonalità da catena di montaggio va controcorrente rispetto a quanto ti aspettersti da una serie "liberal".

In fin dei conti Six Feet Under parla della vita e dei rapporti sociali e familiari, forse estremizzando un pò le situazioni, ma in modo decisamente meno ipocrita di quanto ci viene mostrato in produzioni patinate degne degli spot del Mulino Bianco.

Il defunto papà Fisher (lo straordinario Richard Jenkins) che si manifesta ai suoi , sempre con la sigaretta tra le labbra e il sorriso beffardo è contemporaneamente l'angioletto e il diavolo sulle spalle di chi deve compiere una scelta o sta attraversando un momento difficile. Se la ride degli struggimenti, è comprensivo, si coccola i figli , li spinge a reagire, li mette davanti alle loro contraddizioni, piange alle seconde nozze della moglie Ruth, non lascia le loro vite e la loro casa.
La serie, molto amata da pubblico e critica, in USA è stata sospesa per scelta degli autori alla quinta stagione, mentre in Italia, Mediaset l'ha interrotta, per ragioni mai chiarite, dopo la terza. Pare che qualcuno abbia sollevato questioni per "i temi trattati", che va bene la violenza di C.S.I. o la polizia americana che sfonda la testa e la cassa toracica degli ispanici su Real TV, ma hai visto mai che qualche Ruiniano potrebbe turbarsi nel vedere la morte e la vita trattati senza falsità, ipocrisie, moralismi o dogmi religiosi?

1 commento:

jumbolo ha detto...

tutto giustissimo!