Io mi chiamo Pericle Scalzone. Ho trentotto anni. Sono un poco grasso e ho i capelli bianchi perchè mia madre dice che pure mio padre li aveva. Di mestiere faccio il culo alla gente, stordisco la persona con un sacchetto di sabbia, la lego coi polsi vicini ai piedi a cavalcioni di una sedia o di un tavolo, e poi uso la pasta antibiotica per fare scivolare il pesce. (...) Non ho un grande pesce e non faccio mai molto male. D'altronde non devo far male, devo soltanto svergognare.Quando la persona è svergognata capisce e tira dritto. (...) non sono bello e ho il pesce non piccolo ma neanche grande, l'unica cosa è che sono capace di drizzarlo quando voglio, uno mi dice drizzalo e io lo drizzo. E' una cosa che ho sin da ragazzino.
E' da quando ho letto questo incipit, ormai diversi anni fa, che desideravo leggere Pericle il nero, di Giuseppe Ferrandino. Una storia inverosimile e un pò squallida che si dipana tra Napoli e Pescara, con il prtagonista che, a causa di un suo drammatico errore, è in fuga dai boss della camorra dei quartieri. Pericle Scalzone è un nullafacente che, per le sue "capacità" è assoldato dal boss Luigini Pizza per "svergognare" chi non si piega ai voleri del clan. Un personaggio dall'ingenuità quasi fiabesca, ma all tempo stesso reattivo alle difficoltà e capace di azioni tremende. Un finale un pò così, ma una lettura agile e divertente.
Cercando su google la copertina del libro da postare, mi sono imbattuto nella scheda del film che hanno tratto dal libro. Regista è nientepopodimeno che Abel Ferrara, e interprete principale (andatevi a rileggere l'autoidentikit di Pericle, prima), è Riccardo Scamarcio!
Sarebbe come fare un film su Maurizio Costanzo e farlo interpretare a Johnny Depp...
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