martedì 1 settembre 2009

Una direzione giusta


Non sbaglia un colpo, Neffa. Anche Sognando Contromano, uscito un pò in sordina, senza grandi battage pubblicitari o clamori mediatici, va dritto allo scopo primario dell'arte, cioè emoziona.

Sembra che Giovanni si sia imposto, sin dall'inizio della sua carriera, di spiazzare i suoi ascoltatori cambiando approccio alla composizione, disco dopo disco. E' superfluo credo ricordare il bagaglio di esperienza che si porta dietro Neffa, eterno irrequieto della musica popolare moderna.

Con questo nuovo lavoro il musicista campano vira decisamente sulla malinconia e sul distacco. L'album parte magnificamente con un intro di chitarra claptoniano per Distante, che ci conduce all'ormai caratteristico cantato (molto sudista, quasi arabeggiante) dell'artista di Salerno. Il testo è vibrante e colpisce subito al cuore, il ritornello si apre in maniera molto soul. Un grandissimo pezzo.

A seguire Lontano dal tuo sole, scelto come primo singolo, anch'esso testimone di un momento probabilmente non felice della vita di Pellini. Questo secondo pezzo è meno immediato e ci mette un pò di più ad arrivare, ma tranquilli che arriva. La coda del ritornello "che ora non hooooo" penetra sottopelle dove nidifica per sempre.


Qualcosa di più è un altro pezzo convincente. Introspettivo e poetico, un testo sognante che si apre sull'armoniosa melodia del refrain . Il ritmo torna ad alzarsi con Solo così, traccia che spezza momentaneamente le atmosfere malinconiche del disco, che tornano con In un sogno e l'idealista Nessuno, a mio avviso uno dei due-tre pezzi meno riusciti della raccolta.


Sono riunite nel trittico La mia stella, Satellite e Bellissima le canzoni d'amore positive dell'album, con la Satellite a svettare sulle altre, in pure stile pop Neffiano.


L'album si chiude con Giorni d'estate, che ricorda nello stile qualcosa del folk progressive inglese dei sessanta e con The hill, cantata nella lingue della terra d'Albione.


Caso abbastanza unico nel panorama musicale italiano, Neffa riesce in qualche modo a coniugare l'internazionalità delle sue produzioni con la tradizione melodica nostrana. Originalità e coraggio non gli mancano, per essere più espliciti, secondo me se ne fotte abbastanza delle regole del mercato, segue imperturbabile i suoi umori e le sue traettorie artistiche.

Considerando queste premesse e ammettendo anche che l'ispirazione non è sempre allo zenith creativo, Sognando contromano resta comunque un gran bel disco.


1 commento:

Anonimo ha detto...

mmm...Sai che Neffa mi ha sempre dato l'idea di essere...un pò...un tantino...scarso? Magari ha imparato a cantare e non ha più quella voce neniosa e monotona?