Che non era possibile vincere penso fosse chiaro a tutti, certo, le dimensioni della sconfitta sono pesanti ed imprevedibili, anche per l'ennesimo tributo che gli italiani hanno deciso di portare al tesserato P2 numero 1816; colui che più di ogni altro è andato vicino al realizzare il sogno programmatico di Gelli.
Sconcerta e brucia il mancato raggiungimento del quorum da parte della Sinistra Arcobaleno. Mai, dal dopoguerra ad oggi era mancata una forza politica comunista e socialista in parlamento. Non consideratemi ipocrita se sono amareggiato per questo tonfo dei Bertinottiani, non sono un ultras del piddì, anzi, è solo per il mio marcato antiberlusconismo (pur riconoscendo la buona leadership di Veltroni) e per disappunto nei confronti di alcune scelte dei partiti che compongono la SA, che ho optato per il Partito Democratico, a questa tornata elettorale.
Sarà anche in parte colpa del cannibalismo del piddì, se gli ex rifondaroli non hanno raggiunto il quorum in quasi nessuna regione (se non sbaglio hanno superato il 4% solo in puglia), il loro progetto nasceva forzato, quasi controvoglia, diciamo che il carisma di gente come Mussi, Salvi e Pecoraro Scanio non è proprio quella roba lì che ti fa scegliere dall'elettorato indeciso, e anche la leadership di Bertinotti era arrivata al capolinea. La campagna elettorale è stata fiacca, svogliata, quasi un peso di cui avrebbero fatto a meno. Non so se con un ringiovamento dei dirigenti, e magari con una scelta del simbolo meno banale, le cose sarebbero andate diversamente, ma è pesantissima la responsabilità dei funzionari di partito che hanno portato il comunismo italiano fuori dalle assise parlamentari.
Spero non si debba aspettare cinque anni per avere un'altra chance di superare i vari sbarramenti, spero che il successore di Bertinotti (Vendola?) sappia recuperare il terreno perso.
Io sono pronto a sostenerli, anzi muoio dalla voglia di tornare a votare un partito di sinistra.
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