Le ultime immagini di Danny che ho visto sono quelle della chiusura del USA leg da parte della E Street, lo scorso autunno. Si era da poco saputo della sua malattia, si sapeva che doveva lasciare il tour. Lui era visibilmente sofferente, e la band tutta, insieme al pubblico, gli aveva tributato una standing ovation di alcuni minuti, commovente e spontanea.
Con lui a casa a curarsi, la turnè di Bruce e soci era proseguita in europa, non credevo che le sue condizioni fossero così drammatiche, fino a quando, ieri mi è arrivata la notizia della sua scomparsa.
Danny Federici è quel musicista, presente in tutte le band di successo, un pò schivo, inchiodato spesso nelle seconde linee del palco, impacciato davanti agli obiettivi e alle telecamere, quasi inadeguato al ruolo.
Fa parte di quella categorie lì, quelli che in molti pensano siano facilmente sostituibili, ma che se li levi, crolla tutto.
Danny è alla base del suono della E Street, quel sound che Bruce ha cercato di riannodare con Magic. Ma Danny è sopratutto un compagno di viaggio di Springsteen dai tempi degli Steel Mill, quaranta anni fa.
Per quanto mi riguarda la E street si può anche fermare qui.
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