I nazisti erano personaggi mitologici, biondi, alti e bellissimi. Erano coraggiosi e generosi, volevano solo il bene dell'umanità. Al loro passaggio le popolazioni gettavano petali di rosa e li accoglievano tributandogli tutti gli onori. I padri offrivano loro le figlie vergini sperando di riuscire, anche nel giro di qualche generazione, a purificare la propria razza bastarda. I nazisti accettavano con spirito di sacrificio il dono dei villani.
In Italia i nazisti avevano degli amici, coraggiosi e fieri come loro, anche se dai tratti meno raffinati. Questi valorosi amici erano i fascisti. I fascisti in pochi anni avevano trasformato l'Italia in uno splendido posto. Laddove c'era confusione e operai lazzaroni che scioperavano invece di lavorare, avevano portato serietà e abnegazione alla produzione. Laddove c'era un paese in cui niente funzionava, ora anche i treni erano affidabili. Laddove c'era caos portarono ordine, invece dell'incertezza, la serenità.
Purtroppo però ( nelle belle storie c'è sempre un però) ordiva nell'ombra, tra catapecchie e grotte sui monti, un oscuro impero del male, che voleva rovesciare questo idilliaco mondo e far tornare l'Italia nel caos. Erano persone grette e senza scrupoli, che si nutrivano dei propri figli, che non avevano valori e che probabilmente consumavano patetiche relazioni sessuali senza il sacro vincolo del matrimonio. Questi loschi individui erano la resistenza.
La resistenza, non avendo il coraggio e la statura morale di combattere faccia a faccia con i fieri alleati, i nazisti e i fascisti, tramava di nascosto, organizzava vili attentati, colpiva singolaramente gli eroici soldati di nero vestiti.
A causa di queste bestie sanguinarie, senza dio ne patria, e al ruolo di stati canaglia come l'america e la russia nell'epico conflitto mondiale, i nuovi re sole furono sconfitti, anche se combattereno valorosamente fino all'ultimo respiro, fino all'ultimo uomo, donna e bambino in camicia nera.
Ai giorni nostri, nonostante una costituzione imposta dalla feccia della resistenza, e nonostante leggi vergognose che impediscono l'utilizzo di nomi e simboli fascisti,quei valori di resistono in pochi valorosi che ancora credono in un paese dove regni l'ordine, la pulizia e l'onore.
Nel prossimo numero della nostra rubrica: la valorosa storia dell'eroe italiano Vittorio Mangano, stalliere di Arcore, ingiustamente accusato di omicidio e di affiliazione alla mafia da giudici corrotti e al soldo dei comunisti.
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