Spinetta rompe le trattative: "Non esistevano più le condizioni per continuare"
Il numero uno della compagnia italiana: "Ho fallito, serve un segnale forte"
Air France lascia il tavolo Alitalia
Si dimette il presidente Prato
Epifani: "Una sconfitta per il paese, era un piano serio e responsabile"Prodi polemico con i sindacati: "Errore rompere, si assumeranno responsabilità"
Air France lascia il tavolo AlitaliaSi dimette il presidente Prato"
Una giornata drammatica per Alitalia: Air France abbandona il tavolo delle trattative si dimette il presidente e amministratore delegato della compagnia di bandiera, Maurizio Prato.
Questa volta è rottura, salvo sorprese. L'incontro fra sindacati e Air France si conclude bruscamente con l'abbandono delle trattative da parte della compagnia francese. "Non esistevano più le condizioni per continuare. Dubito che la mia azienda possa accettare questa proposta" dice il numero uno di Air France, Jean-Ciryl Spinetta. Una "sconfitta per il paese" commenta il leader della Cgil, Guglielmo Epifani che parla di "proposta seria e responsabile". Il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, prima si sfoga dicendo "ho fallito, devo dare un segnale forte" poi, poco dopo, rassegna le dimissioni. Per domani è convocato il consiglio di amministrazione che, spiega una nota, "potrà assumere le necessarie e opportune determinazioni".
Spinetta: "Non esistevano le condizioni". Impossibile, secondo Air France, andare avanti con le trattative, "non esistevano più le condizioni" dice il presidente della compagnia francese, Jean-Cyril Spinetta. "Dubito che la mia azienda possa accettare questa proposta - insiste - la presenterò al cda ma richiederebbe mesi di lavoro e riflessione che Alitalia non può sostenere perché i problemi non possono aspettare". Prende atto "con rammarico" della rottura dei negoziati "che non dipende da noi, è un progetto nel quale credevo profondamente e nel quale continuo a credere perché avrebbe permesso a Alitalia di ritrovare rapidamente la strada per una crescita redditizia". La controporposta "volta a mantenere nel perimetro di Alitalia attività pesantemente deficitarie, è incompatibile con l'obiettivo di un rapido ritorno alla redditività".
La proposta. La proposta prevedeva la partecipazione di Fintecna alla ricapitalizzazione di Alitalia attraverso il conferimento dell'intera quota (49%) posseduta dalla finanziaria del Tesoro in Az Servizi. Questo, insieme all'iniezione di un miliardo da parte di AirFrance, avrebbe determinato, secondo i sindacati, una capitalizzazione maggiore della nuova azienda, rendendo più solida la prospettiva di rilancio. Era inoltre previsto il mantenimento del settore cargo per l'intero arco di piano, con la previsione del necessario ricambio della flotta a partire dal 2011 e la dismissione di un numero minore di aerei di medio raggio, rispetto a quelli previsti nell'arco di piano, e l'anticipazione della fase di ammodernamento dell'intera flotta di medio raggio.
Prodi contro i sindacati. I sindacati hanno rotto la trattativa- ha commentato Prodi -, la condizione di Air France era che fossero d'accordo, ed è chiaro che se ne devono assumere la responsabilità". A proposito del ruolo del governo, il premier dimissionario ha aggiunto: "Credo che si possa fare ben poco a questo punto. Il Consiglio dei ministri cosa può dire in questa fase? Nulla".Infine il Professore, non senza un tratto polemico verso Berlusconi, conclude: "E' chiaro che tutte le ipotesi, tutte le idee di fantomatiche cordate e di proposte di novità, se c'erano, ora saltino fuori".
Padoa-Schioppa: "Ora commissariamento". A questo punto si apre la strada del commissariamento: lo dice Tommaso Padoa-Schioppa, secondo cui Air France era l'unica carta da giocare "anche perché solo con una chiusura della trattativa in corso il governo può concedere un prestito ponte". Il ministro dell'Economia ribadisce che per Alitalia non c'è alternativa ed "è impossibile" una cessione a privati. Il Tesoro ha comunicato a Prato "la propria disponibilità a concedere un prestito ponte alla società, a fronte dell'effettivo concretizzarsi di una prospettiva di risanamento economico e industriale purchè, in altri termini, esso risulti l'ultima condizione per l'efficacia dell'accordo tra Alitalia e Air France-Klm".
I sindacati: "Avvenuto quanto temevamo". "Non ci hanno seguito. E' avvenuto purtroppo quello che temevamo" commenta il segretario della Uil, Luigi Angeletti. Mentre Epifani insiste nel sottolineare come il no della compagnia francese "metta fine, di fatto, alla possibilità di un'intesa". Secondo il numero uno della Cgil, il piano di Air France "presenta troppe incertezze e su troppi fronti: non sono indicate le risorse necessarie per garantire il rilancio e lo sviluppo di Alitalia, a partire dal potenziamento della flotta, non è accettabile il livello di esuberi, non ci sono granazie per l'area di Az servizi, per il futuro dei suoi dipendenti, per il futuro di Malpensa e per il settore della manutenzione". E ricorda come la vicenda Alitalia sia stata "per troppo tempo colpevolmente trascinata, portando la società all'insostenibile situazione attuale, fino a renderla oggetto di contesa elettorale per responsablità di Berlusconi. E' una sconfitta per il paese".
Veltroni: "Basta interferenze elettorali". Nella vicenda interviene anche Walter Veltroni: "Cessino immediatamente le interferenze elettorali - dice il candidato leader del Pd - lasciando agli organi istituzionali il compito di trovare la soluzione migliore". Veltroni, che esplicitamente dichiara che "le interferenze politiche, gli annunci sconsiderati e le dichiarate manifestazioni di ostilità hanno fatto interrompere la trattativa fra Air France e sindacati".
Spinetta: "Non esistevano le condizioni". Impossibile, secondo Air France, andare avanti con le trattative, "non esistevano più le condizioni" dice il presidente della compagnia francese, Jean-Cyril Spinetta. "Dubito che la mia azienda possa accettare questa proposta - insiste - la presenterò al cda ma richiederebbe mesi di lavoro e riflessione che Alitalia non può sostenere perché i problemi non possono aspettare". Prende atto "con rammarico" della rottura dei negoziati "che non dipende da noi, è un progetto nel quale credevo profondamente e nel quale continuo a credere perché avrebbe permesso a Alitalia di ritrovare rapidamente la strada per una crescita redditizia". La controporposta "volta a mantenere nel perimetro di Alitalia attività pesantemente deficitarie, è incompatibile con l'obiettivo di un rapido ritorno alla redditività".
La proposta. La proposta prevedeva la partecipazione di Fintecna alla ricapitalizzazione di Alitalia attraverso il conferimento dell'intera quota (49%) posseduta dalla finanziaria del Tesoro in Az Servizi. Questo, insieme all'iniezione di un miliardo da parte di AirFrance, avrebbe determinato, secondo i sindacati, una capitalizzazione maggiore della nuova azienda, rendendo più solida la prospettiva di rilancio. Era inoltre previsto il mantenimento del settore cargo per l'intero arco di piano, con la previsione del necessario ricambio della flotta a partire dal 2011 e la dismissione di un numero minore di aerei di medio raggio, rispetto a quelli previsti nell'arco di piano, e l'anticipazione della fase di ammodernamento dell'intera flotta di medio raggio.
Prodi contro i sindacati. I sindacati hanno rotto la trattativa- ha commentato Prodi -, la condizione di Air France era che fossero d'accordo, ed è chiaro che se ne devono assumere la responsabilità". A proposito del ruolo del governo, il premier dimissionario ha aggiunto: "Credo che si possa fare ben poco a questo punto. Il Consiglio dei ministri cosa può dire in questa fase? Nulla".Infine il Professore, non senza un tratto polemico verso Berlusconi, conclude: "E' chiaro che tutte le ipotesi, tutte le idee di fantomatiche cordate e di proposte di novità, se c'erano, ora saltino fuori".
Padoa-Schioppa: "Ora commissariamento". A questo punto si apre la strada del commissariamento: lo dice Tommaso Padoa-Schioppa, secondo cui Air France era l'unica carta da giocare "anche perché solo con una chiusura della trattativa in corso il governo può concedere un prestito ponte". Il ministro dell'Economia ribadisce che per Alitalia non c'è alternativa ed "è impossibile" una cessione a privati. Il Tesoro ha comunicato a Prato "la propria disponibilità a concedere un prestito ponte alla società, a fronte dell'effettivo concretizzarsi di una prospettiva di risanamento economico e industriale purchè, in altri termini, esso risulti l'ultima condizione per l'efficacia dell'accordo tra Alitalia e Air France-Klm".
I sindacati: "Avvenuto quanto temevamo". "Non ci hanno seguito. E' avvenuto purtroppo quello che temevamo" commenta il segretario della Uil, Luigi Angeletti. Mentre Epifani insiste nel sottolineare come il no della compagnia francese "metta fine, di fatto, alla possibilità di un'intesa". Secondo il numero uno della Cgil, il piano di Air France "presenta troppe incertezze e su troppi fronti: non sono indicate le risorse necessarie per garantire il rilancio e lo sviluppo di Alitalia, a partire dal potenziamento della flotta, non è accettabile il livello di esuberi, non ci sono granazie per l'area di Az servizi, per il futuro dei suoi dipendenti, per il futuro di Malpensa e per il settore della manutenzione". E ricorda come la vicenda Alitalia sia stata "per troppo tempo colpevolmente trascinata, portando la società all'insostenibile situazione attuale, fino a renderla oggetto di contesa elettorale per responsablità di Berlusconi. E' una sconfitta per il paese".
Veltroni: "Basta interferenze elettorali". Nella vicenda interviene anche Walter Veltroni: "Cessino immediatamente le interferenze elettorali - dice il candidato leader del Pd - lasciando agli organi istituzionali il compito di trovare la soluzione migliore". Veltroni, che esplicitamente dichiara che "le interferenze politiche, gli annunci sconsiderati e le dichiarate manifestazioni di ostilità hanno fatto interrompere la trattativa fra Air France e sindacati".
da Repubblica
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