In questi giorni hanno operato di ernia discale la mia compagna (tutto bene, grazie). Nella sua stanza d’ospedale c’era una donna sui 35-40 anni .
Era caduta dalle scale battendo la testa, tanto che hanno dovuto operarla e metterle una placca di metallo. Poi la placca aveva fatto infezione, e quindi hanno dovuto riaprirla e toglierla. Tra medicazioni, terapie, fasciature e antibiotici è lì da più di un mese.
E’ sposata è ha una bimba di nove anni, lavora in un attività dei suoceri.
Il marito ha pensato bene di comunicarle che vuole separarsi proprio in questo momento. Perciò si trova praticamente sola, con la testa che non si sa se e come guarirà, con la prospettiva di essere disoccupata e convalescente quando uscirà dal reparto di neurochirurgia.
Era caduta dalle scale battendo la testa, tanto che hanno dovuto operarla e metterle una placca di metallo. Poi la placca aveva fatto infezione, e quindi hanno dovuto riaprirla e toglierla. Tra medicazioni, terapie, fasciature e antibiotici è lì da più di un mese.
E’ sposata è ha una bimba di nove anni, lavora in un attività dei suoceri.
Il marito ha pensato bene di comunicarle che vuole separarsi proprio in questo momento. Perciò si trova praticamente sola, con la testa che non si sa se e come guarirà, con la prospettiva di essere disoccupata e convalescente quando uscirà dal reparto di neurochirurgia.
Bella personcina questo marito, eh? Ho anche cominciato a dubitare della caduta dalle scale come motivazione della ferita. Ma a parte questo, che può essere una mia distorsione da lettore di libri noir, la considerazione finale resta: si può essere più stronzi?
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