domenica 1 luglio 2007

Life is a higway


Arriva un momento nell'infanzia dei bambini in cui cominciano ad apprezzare veramente le storie a cartoni animati (lo so perchè ho fatto lo zio a quattro nipoti) scegliendone in genere una che continuano a vedere senza soluzione di continuità, conoscendola ormai a memoria, ridendo un secondo prima della situazione comica, andandosi a nascondere prima di quella paurosa, anticipando le battute. Ricordo per i miei nipoti i tormentoni di Dumbo (tristissimo), Robin Hood e Il re leone.

Questo momento è giunto anche per Stefano, che per fortuna ha scelto un film "moderno", senza quelle parti centrali drammatiche e tristissime che erano frequenti in molti classici Disney.

A lui piace Cars, l'evento Disney della scorsa stagione.

Devo dire che la pellicola, come di consueto realizzata in collaborazione con la Pixar, è davvero avvincente e ben realizzata. Le auto sono incredibilmente realistiche e l'idea è una volta tanto originale. La morale del cartone poi, che per gli adulti potrebbe risultare eccessivamente retorica e insincera, credo che per un bambino vada benissimo.

Per chi non l'avesse visto: Saetta McQueen è un'auto da corsa in fortissima ascesa, è giovane, veloce, presuntusa e...senza amici.

Finisce per caso in un paesini dimenticato da tutti lungo la route 66 (tagliata fuori dalle principali vie di comunicazione e cancellata persino sulle cartine) e, forzato da una permanenza coatta, lentamente scopre i valori dell'amicizia, dell'altruismo (che metterà in pratica nell'emozionante gara finale) e dell'amore.
Lo guardiamo,grazie al dvd, ovviamente a spezzoni , in quanto per essere un film a cartoni è più lungo della norma (dura più di un ore e mezza, il che è decisamente troppo per un bimbo di 3 anni). La scelta cade, di volta in volta su: "quando saetta cade dal camion" oppure sulla "gara" o "quando ballano" e così via.
Altro elemento importante del film è la musica, e a Stefano piace molto ascoltare anche la colonna sonora, che è composta da un buon rock e country-rock, si va da Chuck Berry con la magnifica Route 66 (presente anche in una versione torrrenziale di John Mayer) a Sherryl Crow con il suo consueto rocchettino di Real Gone, ad Hank Williams senior passando per i nuovi idoli mainsteram country Rascal Flatts fino al classico fifties Sh Boom.

Diversamente dal solito la Disney ha deciso di non far cantare in italiano i pezzi portanti del film, e se da una lato è un bene, visti alcuni risultati del passato, da un altro sarebbe stato interessante per Stefano capire cosa ascolta.
Considerato che ormai sviluppano i film per bambini tenendo in altissima considerazione la potenzialità del merchandise, in questo caso il successo è stato doppio, con i negozi invasi di macchinine sorridenti e colorate. Magari va meno bene per le femminucce, ma hey, sarà per il prossimo giro, no?

2 commenti:

jumbolo ha detto...

anche alessio è stato in fissa con cars. adesso gli è un po' passata ma continua a giocare con i giocattoli e le macchinine. io l'ho visto anche se in pratica sapevo già com'era (ottima fu la recensione di emiliano/piazza XX) a pezzi, come dici tu. non mi è piaciuto granchè, anche se OVVIAMENTE mi sono commosso più volte come mio solito.
non sono riuscito a riconoscere la voce della ferilli. continua a non sembrarmi lei.

monty ha detto...

mi vergognavo un pò a dirlo ale,
ma io alla scena finale di Saetta
con il Re, avevo il groppo alla
gola e gli occhi lucidi...