Tutti buoni a vantarsi della roba figa nello scaffale dei dischi, vero? Mai nessuno che abbia il coraggio di fare vero outing sputtanando gli acquisti della vergogna.
Non potete immaginare invece quanto sia salutare estrarre questi vinili dal lotto e trovarsi a pensare: "ma che cazzo avevo in testa quando l'ho comprato?".
Tra l'atro ricordo perfettamente quando ho comprato The last command dei Wasp, avevo passato tutto il pomeriggio davanti alla sezione hard/heavy di Mariposa dischi a Milano, con diecimilalire che mi scottavano in tasca e in testa le ultime recensioni di HM (prima, tragica rivista di metal in italia) indeciso tra Dokken e, appunto, Wasp.
Alla fine mi sono deciso per questo inverosimile gruppo, che un paio di canzoncine all'esordio le avevano azzeccate, anche se in parte il loro successo mediatico era dovuto dall'iniziativa di gettare carne cruda (!!!) sul pubblico alle prime uscite live (bastava poco vent'anni fa per finire sui giornali...).
Cristo santo, ma guardate che faccia ha in questa cover il cantante nonchè leader e one man band (Blackie Lawless mi sembra si facesse chiamare)!
Ma che cazzo avevo in testa quel giorno?!?
1 commento:
grandi wasp
dal vivo non erano poi così forti, purtroppo.
la leggenda vuole che blackie lawless abbia fatto parte per poco tempo dei new york dolls
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