Più che interi album, in questo periodo sono in fissa con una manciata di canzoni, il che mi riporta indietro a quando a comandare le estati erano i singoli.
Non è roba nuovissima, o scoperta da me, è noto come io arrivi sempre in ritardo su tutte le brand new sensation, ma come è altrettanto noto me ne stracatafotto.
Le tracce sono: Royale Sound dei Casino Royale, strepitosa e straripante, con un testo in alcuni passagi davvero corrosivo, un giro di basso che passa dallo stomaco prima che dalle orecchie che fa diventare opportuno perfino il modo di cantare di Alioscia.
Poi c'è Our Velocity dei Maximo Park, puro divertimento da tre minuti, che se ci fossero ancora i juke box farebbe faville.
A seguire un vecchio pezzo degli Stereophonics, Looks like Chaplin, sopratutto per il suo apprezzabile intro chitarristico.
Un blues elettrico di Joe Bonamassa, Traveling south, mi riporta a territori affini ai miei gusti classici e Sands of time di Wayne Hancock lo fa ancora maggiormente, trattandosi di una classica ballata country.
Chiude il lotto Silver and Gold, ultima canzone dell'ultimo disco di Joe Strummer, sognante e delicata perla da due minuti e mezzo con magone annesso.
Nessun commento:
Posta un commento