venerdì 25 novembre 2011

La madre di tutte le notti






Il primo pensiero è andato all'odiosa azione dei vecchi e nuovi revisionisti storici.
Se davvero si vuole fare un processo alla storia, un'analisi seria alle tremende dinamiche che si sono sviluppate prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, basterebbe rileggere l'opera di Vonnegut. Lì c'è tutto. Il continuo rovesciamento dei ruoli tra vittime e carnefici, tra vincitori e sconfitti, tra torto e ragione.


A differenza della capziosa opera revisionista però, negli scritti di Vonnegut (in Madre notte come in Mattatoio numero 5) non si esprimono giudizi , ma si tracciano impietose descrizioni delle laceranti incongruenze insite nell'animo umano. Non si proclamano sentenze, l'atteggiamento che emerge è quasi giustificatorio persino nei riguardi di persone che rivestono ruoli di norma considerati abietti: traditori, doppiogiochisti, bugiardi, assassini, fanatici.


Se il tema è la bestialità trasversale dei conflitti, l'ottusità della crudeltà, la banalità del male, Vonnegut sa bene di cosa parla, visto che da volontario della fanteria USA fu fatto prigioniero a Dresda giusto in tempo per assistere al bombardamento della città che produsse la più grande carneficina del novecento, con un numero totale di vittime che si è attestato ad oltre le centotrentamila. Conosce bene l'uomo con il suo cinismo, le sue contraddizioni, le sue aspirazioni,le sue bassezze, i suoi imprevedibili slanci di coraggio. Sa che sono le condizioni oggettive, il contesto che ci circonda a fare di noi ciò che siamo e che dunque mutando questi fattori il risultato finale, l'agire individuale, ne viene influenzato.

Chiaramente c'è molto di Vonnegut nei tormenti di Howard Campbell, ma anche in quelli degli altri protagonisti del romanzo: reduci, nazisti americani, prigionieri di guerra, spie sovietiche, persone che non sono ciò che dicono di essere ("noi siamo quel che facciamo finta di essere, sicchè dobbiamo stare molto attenti a quel che facciamo finta di essere"). Tante sarebbero le pagine da tenere a mente, imparare a memoria, usare come bussola di vita, forse è più semplice utilizzare un pensiero formulato da quanti sostengono che un libro come Madre notte, "dovrebbe essere diffuso nelle scuole al pari di Se questo è un uomo di Levi" .

Una lettura imprescindibile.

4 commenti:

jumbolo ha detto...

ti stai veramente impolitichendo.
"A differenza della capziosa opera revisionista però..."
minchia!

monty ha detto...

Adoro il suono che fa la parola "capzioso". La uso ogni volta che posso...
:)

A parte questo Ale, se non l'hai già fatto,cosa probabilissima, devi
assolutamente leggere questo libro

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo, è uno di quei libri che ti cambiano. Potrei scrivere fino a intasare questo blog per tesserne le lodi...LUV!

jumbolo ha detto...

non so....Vonnegut è una cosa proprio da comunisti....
:))