lunedì 21 novembre 2011

The beauty and the beast music






Arch Enemy

Khaos Legions (Century Media) 2011




Probabilmente gli esperti del melodic death metal saprebbero compilare una lista di band più importanti degli Arch Enemy. Io invece, che del genere non so in pratica una mazza fionda, mi sono preso la libertà di affezionarmi a questo dischetto della band svedese formata da Micheal Amott dei Carcass, che ho scoperto essere attiva, tra alterne fortune, dal 1996.


I brani dell'album si susseguono seguendo un canovaccio che prevede pezzi brutalmente veloci con la doppia cassa a dettare la linea e improvvise stoppate con successivi rallentamenti della melodia (un esempio per tutti, Bloddstained cross, la traccia numero tre). Il cantato è, ca va san dir, in rigoroso growling, e fin qui nulla di strano. Solo ci sono rimasto di sasso quando, prendendo informazioni sulla band, ho scoperto che la voce da esorcismo che sventra i testi appartiene ad una fanciulla di nome Angela Gossow, che insomma a vederla non si direbbe.

I pezzi in generale sono un buon compromesso tra l'integrità che il genere richiede e comunque un buon livello di accessibilità, elementi che permettono ad un non adepto a questo sound di ascoltare l'opera senza crisi di rigetto al terzo brano consecutivo. E di giungere così con le orecchie provate, ma ancora integre, fino alla fine, passando per le ultime perle Cult of khaos e Secrets con un timing finale che si attesta attorno ai cinquanta minuti.


La band a mio avviso ha una forte componente commerciale. Un brano come No gods, no masters ad esempio con un arrangiamento differente potrebbe tranquillamente diventare un pezzo pop, magari dei Depeche Mode, non per niente a dimostarre che le radici della band sono tutt'altro che di nicchia, tra le bonus tracks per il mercato giapponese compare la convincente cover di The zoo degli Scorpions e all'interno di un'altra edizone speciale del disco ci sono tributi a Kiss (The oath) e Europe(Wings of tomorrow).


Khaos Legion è probabilmente un disco che non lascerà segno alcuno nella storia del metal, che verosimilmente annoierà gli integralisti del genere, e che pertanto è perfetto per essere trattato con accondiscendenza su queste virtuali pagine.










3 commenti:

WVS ha detto...

Pagherei ORO (ORO!) per sentirla durante l'amplesso... per sapere se la voce che usa è la stessa.

Poi, detto questo, gli Arch Enemy me li ha fatti conoscere una ragazza che ho amato e che ora mi odia a morte, e mi han sempre fatto schifo.

jumbolo ha detto...

su youtube qualche anno fa trovai un interessante video della sua maestra di canto, una signora anziana che pare l'abbia aiutata a "coltivare" il growling. curioso.

monty ha detto...

già curioso. alla fine comunque sarà sempre
una questione di impostazione (diaframma o corde vocali) e quindi ci sta

sam, se avessi nel letto una
che durante l'amplesso fa uuuhhaaahhhh tipo orso marsicano
mi verrebbe da abbatterla con
la carabina