Si è rapidamente afflosciata la curiosità di vedere All Stars, nuova sitcom italiana, partita martedì sera su Italia Uno. Nonostante un cast interessante ( Diego Abatantuono, Ambra Angiolini, Fabio De Luigi, Bebo Storti, Paolo Hendel, Gigio Alberti, Antonio Cornacchione, Ugo Conti) e uno spunto che almeno sugli uomini over 40 esercita un certo fascino cameratesco (la vita di un gruppo di amici che ruota attorno al fulcro della partita settimanale di calcetto), mi sono trovato di fronte alla solita produzione provinciale, banalotta, senza dinamismo, con battute scontatissime e una sceneggiatura così povera e prevedibile da risultare disarmante.
E stavolta non mi ha salvato manco con lo zappping, visto che mi sono sintonizzato su X-Factor allo scopo di vedere che look si era inventato a sto giro Elio, ma mi sono invece imbattuto nell'altro giudice, Enrico Ruggeri, che, per incoraggiare un gruppo molto criticato, ha pensato bene di citare una frase di Benito Mussolini (la celebre "tanti nemici tanto onore"). Nessuno è intervenuto, nessuno lo ha contestato, qualcuno ha applaudito.
Risultato:ho spento e mi sono dedicato ad un libro a lungo trascurato. E poi dicono che la tv uccide la lettura.
1 commento:
Ho intravisto anch'io il TF in questione e devo dire che sono rimasto molto ma molto deluso.
Se ci mettevamo in quattro, noi che a calcetto ci giochiamo sul serio, trovavamo mille altri spunti più interessanti di quelli.
per Ruggeri:si sa che lui è di destra, non mi stupisce più di tanto.
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