venerdì 3 settembre 2010

E baldoria sia



Nelle playlist che ho finora amorevolmente compilato per Stefano, l'equilibrio nelle scelte pendeva sempre dalla parte della musica per bambini (sigle tv o classici dell'infanzia) con qualche progressivo inserto pop-rock. L'ultima invece ha cominciato a registrare un'inversione di tendenza. I pezzi adulti hanno superato gli altri, registrando sempre con il suo apprezzamento. Certo, si parla comunque di cose easy-listening, e non di roba pesa, mica gli metto su i Sodom. Però ho notato che gli piace la musica un pò truzza, che va ascoltata alta, sia essa dance o rock. Probabilmente apprezza basso e batteria, le vibrazioni nello stomaco.

Quando siamo in auto da soli facciamo i tamarri alla grandissima. Su un pezzo come I like to move it di Will. I. am le portiere della macchina vibrano come se dovessero schiattare, idem su Bad reputation di Joan Jett o Ever fallen in love dei Buzzcocks (entrambe pescata da Shriek), mentre su Ob-la-di Ob-la-da dei Beatles il volume può anche scendere, tanto il gradimento resta alto. Poi si torna a girare in su la manetta per All star e I'm a believer dagli Smash Mouth, sull'immancabile Real gone di Sheryl Crow, l'evergreen Il rock di capitan Uncino di Bennato e ancora Boom boom pow dei Black Eyed Peas e Surfin bird dei Ramones.

Il grido di battaglia, il via alle danze, la deflagrazione degli altoparlanti è una frase convenzionale. "Fare baldoria" la chiama lui.
Il posizionamento prevede: braccio fuori dal finestrino, occhiali da sole, sguardo da duri incurante delle occhiatacce degli altri automobilisti e movimento ritmato della testa.
Oddio, forse sembriamo un pò Beavis and Butt-Head, ma in fondo che ci frega, che baldoria sia!


1 commento:

Filo ha detto...

bravissimi. E bellissimi.