giovedì 15 gennaio 2009

Keep on working, Bruce...

In attesa di acquistare l'album tra un paio di settimane (uscirà anche in edizione speciale con annesso dvd), primi ascolti per Working on a dream di Springsteen.
Il lavoro conferma la vena pop del precedente Magic, che per me continua ad essere davvero indigesta, ma si registrano alcuni segnali positivi.

Innanzitutto il disco si apre e si chiude con due capolavori.

Già, proprio così. Outlaw Pete, l'open track, quasi otto minuti di cavalcata acustica è roba che non si sentiva da tempo uscire dalle corde di Springsteen. Con il ritornello che si ripete ossessivo ("can you heaaar meee") e un'armonica che sembra uscita da una colonna sonora di Morricone per un western di Leone.

Di The wrestler, brano conclusivo dell'album e del film omonimo (con Mickey Rourke) si è parlato in termini molto positivi, e dopo averlo ascoltato devo dire che lo si è fatto con pieno merito.
E' Bruce chitarra e voce, che sostiene un testo struggente e una melodia semplice ed emozionante dalla prima all'ultima strofa. Da groppo in gola e gambe molli.

In mezzo a queste due canzoni, qualche scintilla di ispirazione (buone Queen of supermarket, Good eye, Life itself; passabili My lucky day e la title track) , tanto mestiere e qualche pezzo davvero deludente.

Di buono c'è anche che questa volta il nostro non ha infilato in maniera posticcia nei brani il sound E street. In effetti il disco, a parte qualche eccezione, sembra avulso dal marchio di fabbrica della band. Il che per me è un bene, in Magic, il sax di Clarence cicciava fuori in alcuni brani come il classico cavolo a merenda.

Ho sempre pensato che Bruce sarebbe invecchiato producendo sani dischi di blues e/o folk, con qualche impennata rock and roll qua e là. Per me è davvero inspiegabile la direzione che ha dato alla sua carriera. Sembra quasi una ricerca di affermazione nazional popolare (suonerà al superbowl, all'insediamento di Obama...).

Ma che ti succede, amico?

2 commenti:

Gemelle a rotelle ha detto...

Blues? Ma no dai, folk sì, ma blues....

monty ha detto...

Esprimevo una mia speranza. Credevo che, invecchiando, si ricongiugesse con le radici della musica americana.
Quindi il blues, il folk e il soul.

E comunque ultimamente (dal tour di devils and dust, a "A night with the jersey devil", a "Good eye") qualche brano blues non lo disdegna, diversamente dal passato.