mercoledì 17 dicembre 2008

Il CAI-mano

Pubblico rado i nostri comunicati sindacali, ma questa volta ne vale la pena. Per denunciare anche da qui cosa sta accadendo ai lavoratori Alitalia in questi giorni, mentre Silvio si bulla della soluzione italiana che ha trovato per la crisi della ex compagnia di bandiera. Quello che segue è un nostro comunicato stampa regionale:

Cai nasce senza dignità e rispetto delle persone

In queste ore sono in corso la messa in Cassa Integrazione di parte dei dipendenti Alitalia e la contestuale assunzione dei futuri dipendenti CAI che provenga sia dal Gruppo Alitalia che Air One.

A nessuno sfugge il contesto complicato dato dal fallimento di Alitalia e dalla nascita di Cai.
Ma nessuno può spiegare e capire il cinismo con cui i lavoratori sono trattati senza alcun rispetto della loro dignità. Gli accordi prevedono i numeri dei nuovi assunti e la messa in Cig dei restanti.
Prevedono però criteri il più possibile oggettivi nel decidere chi saranno i nuovi assunti e dovrebbero anche prevedere modalità e comunicazioni degne di un paese civile nel quale ai lavoratori si danno le dovute informazioni in modi che possiamo definire umani e comprensibili.
Anche quando sono comunicazioni negative.

Invece assistiamo a lavoratori messi in cig al telefono, informati di notte sul luogo di lavoro, costretti a restituire subito telefono e tesserino aziendale e accompagnati fuori aeroporto da un agente di polizia,
non assunzione di persone monoreddito o ancora peggio, con figli portatori di handicap, richieste perentorie di risposta entro 24 ore pena la perdita anche della Cig, trasformazione, sempre a rischio di perdita della Cig, del rapporto di lavoro da indeterminato a determinato.

Tutto questo non doveva avvenire così. I contenuti degli accordi si stanno trasformando in una operazione cinica di selezione del personale, fuori da ogni logica.

I “capitani coraggiosi” dimostrano con queste modalità di non sapere rispettare le persone che hanno lavorato a volte 20 o 30 anni in Alitalia che certo non sono i responsabili del fallimento.
Non è bastato aver stravolto norme, leggi e contratti. Non è bastato che in Lombardia gli esuberi risultano essere oltre il 50%.
Non è bastato che i lavoratori di Alitalia devono recuperare il Tfr attraverso una azione giudiziaria. Non è bastato che Cai usufruirà di sgravi fiscali e contributivi per tutti i futuri assunti.

Si chiedeva almeno il rispetto delle regole minime. Quelle che non vengono nemmeno scritte. Perché dovrebbero far parte di ogni società e luogo civile.
Alitalia e Cai stanno morendo e nascendo ponendo in atto un ricatto verso i lavoratori.

Bravi capitani coraggiosi!!

1 commento:

Gemelle a rotelle ha detto...

Mmm, questi sono sistemi che già vengono messi in atto all'estero da anni e anni, soprattutto da società americane e inglesi.
Mia sorella quando ha lasciato Disney Channel è stata accompagnata da un poliziotto alla sua scrivania per prendere le sue cose e poi "scortata" verso l'uscita. Inutile dire che era sotto choc...
SI può provare a fargli causa per danni morali...all'estero a volte funziona...