mercoledì 12 novembre 2008

Don't stand so close to me


Ogni giorno si presenta, immancabilmente, un'occasione che mi ricorda quanto io detesti quelli che per parlarti si avvicinano fino a che puoi sentirgli l'alito e vedergli il colore delle mutande attraverso la bocca aperta. In genere poi questa gente, guarda caso, non è mai della specie troppo gradevole, il che limiterebbe un pò il mio fastidio, ma piuttosto del genere che, come direbbe Patrizio, non li toccheresti nemmeno con un bastone.

Ieri stavo bevendo un caffè alle macchinette, quando mi si avvicina questo tizio che sembra che proceda per forza d'inerzia, tanto è lo sforzo profuso per camminare, e che ha sempre un'espressione da faccia appesa. Mi ricorda Drupi, quel cane con le occhiaie dei cartoon Hanna e Barbera. E' il genere di persona che ha sempre qualcosa da chiederti. Quando lo vedo mi si gela il sangue nelle vene. Ieri poi stava masticando un panino e aveva le briciole che gli contornavano la bocca come stelle su un cielo limpido di piena estate.

Lo saluto, e spero che sia troppo impegnato per rivolgermi la parola. Invece si avvicina. Io a quel punto immagino la musichetta dello Squalo. Ecco che mi arriva a un palmo dal naso. Sento l'odore della poltiglia di pane e salame che è in corso di masticazione. Vedo le sfumature delle briciole sulla barba di due giorni. Faccio un passo indietro, lui ne fa due avanti. Avvicino il bicchierino del caffè al naso per inebriarmi di quell'odore, ormai sono letteralmente con le spalle al muro. Mi arrendo e spero che duri poco. Gli dico quello che vuole sapere e aggiungo - ma quando hai bisogno telefona pure, eh! -

Una volta ho fatto un corso in cui spiegavano che ognuno di noi ha intorno a se una bolla immaginaria, di dimensioni variabili a seconda delle specifiche personalità. Questo spazio è nostra proprietà privata, solo noi scegliamo se e con chi condividerlo. Un'invasione di questo spazio intimo equivale ad una vera e propria violazione alla nostra persona .

L'esperimento da fare, tra due che si conoscono poco, è camminare uno in direzione dell'altro e fermarsi nel momento in cui percepiamo un uleriore avvicinamento come invasione della nostra bolla. I risultati sono curiosi, per qualcuno lo stop arriva a due metri dall'altro, per altri a dieci centimetri.

Gente come Drupi invece sfida quotidianamente la legge fisica sull'impenetrabilità dei corpi.


3 commenti:

Gemelle a rotelle ha detto...

AhrAHrAhr!
Pensa, che il mio ultimo capo in banca era spiaccicato Drupi, ma lui era uno stronzo maschilista che si faceva i fatti suoisuoisuoi e dell'ufficio chissenefrega.

Capisco anche che tu trovi stò tipo abbastanza ripugnante e SICURAMENTE lo è però ne vieni anche fuori un pò come una signorina che ci fa schifo tutto.
Non puoi venire al Monsters of Rock così...

monty ha detto...

non fare tanto la dura all'isp. callahan,
ce l'hai anche tu la tua bella bollona...

Gemelle a rotelle ha detto...

Ho visto cose che tu poveretto non puoi immaginare...Ricordati che ho vissuto in Inghilterra