venerdì 12 settembre 2008

La ragazza del lago

Sarà stata la sofferenza della schiena bloccata, sarà stata un pò di malinconia che sempre mi coglie quando vedo i film da solo al pomeriggio, saranno state indubbiamente le atmosfere e i temi del film, ma durante La ragazza del lago qualche lacrimucccia l'ho spesa. Lo dico perchè in questi casi perdo un pò di obiettività nel giudizio, l'emotività mi appanna il senso critico.

Toni Servillo è il commissario Sanzio, un uomo che all'inizio intuiamo essere abituato al silenzio e alla solitudine, anche se porta la fede al dito. Viene chiamato in un paesino sperduto tra le montagne (del Friuli?) per cercare una bambina scomparsa. Al suo arrivo la bimba è stata ritrovata, ma la fanciulla racconta di aver visto una donna nuda che dormiva vicino al lago di montagna poco fuori al paese. La donna in realtà è una ragazza, poco più che maggiorenne, e il suo è il sonno della morte. Il film ci mostra le indagini che coinvolgono familiari (un padre morboso, una sorella acquisita), gli affetti (un fidanzato ombroso) le conoscenze (una coppia in via di separazione, cui la ragazza faceva da baby sitter al figlio problematico, morto a tre anni per soffocamento da cibo) e la situazione familiari del Sanzi, che scopriamo padre di una figlia adolescente e con una moglie ricoverata per problemi psichiatrici (si presume una forme grave di Alzhaimer).

L'andamento è molto lento, tanta fotografia, emergono bene le tensioni, le deviazioni, le cattiverie all'interno dei diversi nuclei familiari, le indagini sembrano quasi un pretesto per raccontare i lati nascosti dei cosmi chiusi tra le mura domestiche. Servillo, come nota giustamente Ale nella sua recensione, è meno mattatore rispetto alle opere con le quali si è messo in luce, ha una recitazione trattenuta, ma questo secondo me non è un male, a mio parere in questo caso vale il detto anglosassone "less is more", la sua recitazione per sottrazione mi ha convinto.
Segnalo infine un cameo commovente di Valeria Golino, anche lei misurata e nella parte.


Voto emotivo: 7


2 commenti:

Anonimo ha detto...

piccole considerazioni, minuscole ma vista un po' dall'interno, sempre che mi si passi l'ardire di considerarmi lontanamente collega di Servillo :)))

fare quello che fa lui in questo film costa molta più fatica, secondo me, di quello che fa ad esempio in L'uomo in più o in Lascia perfere Johnny dove è straripante.

quando riconsociamo un attore valido? per me (mi hanno insegnato) quando dice una cosa e te ne fa capire mille altre.
ecco, più di lui...

la cosa più difficile per un ballerino secondo Pina Bausch? Stare fermo!
L'elicottero consuma più muovendosi o fluttuando?

con tutto che la mia piccola esperienza mi ha insegnato che facendo il mattatore si cucca di più, ovviamente
: )


Mau

monty ha detto...

condivido il tuo pensiero, tantè
che l'ho scritto quanto ho
apprezzato la sua parte.

un'altro esempio può essere
russell crowe, pluriricordato
per parti da macho, ma eccezionale
nella parte tutta trattenuta
di Insider (il film sulla prima
causa vinta in USA contro le multinazionali
del tabacco).