martedì 23 settembre 2008

A day in the life, part 3


Il mio consueto panorama mattutino, dalle parti di Pioltello.

Due corsie stradali farcite di auto, furgoni e camion. Le ragazze sole nelle altre macchine sembrano tutte carine, chissà come mai. Qualcuna fa finta di niente e guarda con la coda dell'occhio se ne vale la pena. Molti fumano, anche con i finestrini sigillati e l'adesivo bebè a bordo sul lunotto. Altri leggono la gazzetta o ridono convinti (spero che abbiano la radio accesa, altrimenti è il primo sintomo di una patologia tipo "Un giorno di ordinaria follia").

Già a quell'ora (7:30-8:30) un numero non trscurabile di persone litiga al cellulare, secondo me gli interlocutori si dividono equamente tra amanti e sottoposti.
A me piace ascoltare la mia roba e cantare, quando ho con me i testi, altrimenti in coda ho scoperto che preferisco le parole, un radiogiornale o un dibattito, in genere su radiopop o sulla RAI. So che in molti a quell'ora ascoltano Platinette su radio deejay, ma io la trovo francamente insopportabile.

Gli scuteroni s'infilano a destra, a sinistra e al centro (a pensarci ricordano in questo un pò Veltroni) e quando sono a distanza di sicurezza capita che ti mandino a cagare con movimento disinvolto della mano.
Con l'eccezione dei Ford Transit dei magutti, gli altri sono sempre tutti soli nelle macchine, altro che car sharing.

E' come se in quei momenti un'intrusione nel nostro personale guscio di protezione dal caos esterno sia sgradita e imbarazzante.
Essere obbligati a fare conversazione, preoccuparsi del micidiale alito del mattino, ricordarsi di non infilarsi le dita nel naso, essere affabili già così presto di mattina, sono regole sociali che possono, devono aspettare.

A volte penso, anche se so di formulare un'iperbole, che la vera natura della gente emerga in auto. E' lì che vedi il super controllato sbroccare se non gli viene data una precedenza, o il ragazzino un pò sfigato che sfreccia strafottente in barba alla sicurezza e al buon senso. Non è la loro vera personalità quella? Il loro modo di essere al netto delle convenzioni imposte?

In questo senso gli unici sicuramente coerenti con il loro way of life sono i magutti bergamaschi. Qualcuno l'ho conosciuto e garantisco che sono proprio così, primitivi e folkloristici anche giù dal furgone.

2 commenti:

jumbolo ha detto...

bel post

Filo ha detto...

te l'ho già detto che mi piace come scirvi? Sì, te l'ho già detto un milione di volte.
Vabbè, lo ribadisco.