sabato 16 dicembre 2006

C'è solo un Lester Bangs (anzi c'era)


Compro riviste musicali da sempre. Sì, prima di internet ne prendevo molte di più (almeno due-tre al mese) , a seconda dei periodi sono passato da Ciao 2001 e Tuttifrutti (1st version, quello pocket mensile) a HM (chi se lo ricorda il primo mensile di heavy, su carta dozzinale e pieno di errori grammaticali?) quindi a Metal Shock, poi al Mucchio (che era springsteen-mellencamp dipendente) al Buscadero(country,blues,folk e irish sugli scudi).

Compravo i giornali e poi i ciddì, spesso fidandomi di rece con più punti esclamativi che contenuti. Ho incrociato ottimi giornalisti, dotati di competenza e senso dell'ironia e altri presuntuosi e arroganti convinti probabilmente che il sole sorgesse dal loro fottuto buco del culo. Mi sono perso però le "ultime generazioni" di periodici musicali; dico ultime generazioni e subito si capisce che razza di troglodita sono, visto che mi riferisco ad esempio a blowup e rumore o rockerilla, che comunque affollano le edicole da più di un lustro.

Non ho mai comprato questi giornali perchè, cazzo sembra che lo fanno apposta, hanno sempre in copertina nomi e facce a me del tutto indifferenti. Nomi mai sentiti o sentiti di sfioro. Sembra che se metti in copertina una band conosciuta da più di trenta persone sei un pirla commerciale qualunque. Ad ogni modo. Qualche giorno fa, mentre ero perso in uno dei miei velleitari propositi artistici mi sono detto: perchè non comprare tutte le riviste musicali di questo mese e affrontare la più grande recensionedi carta inutile che sia mai stata fatta?

Cavoli, l'idea mi piaceva davvero, poi visti i prezzi degli articoli e, sopratutto, il poco tempo che avrei avuto a disposizione ho accantonato l'idea concentrandomi sui tre titoli di cui sopra: Rumore, Blowup e Rockerilla.

Ho cominciato con il primo che ho trovato nell'edicola delle partenze in aeroporto, e cioè Rumore. In copertina i The good the bad and the Quuen, ch ea me sembra un gruppo alquanto prescindibilie, ma tantè. Dentro tanti nomi misconosciuti e la top 20 del 2006. Hanno vinto i TV on the radio, che ho recuperato e che mi accompagnano in questo inutile delirio.