Nessuno fino a qualche giorno fa conosceva Donatella Papi. Se questa signora, che di professione fa la giornalista, sta rimbalzando come una pallina nel flipper tra un media e l’altro, è perché ha deciso di comunicare al mondo una decisione che in genere fa parte della sfera privata delle persone. Ha deciso infatti di congolare a nozze con uno dei criminali più psicopatici e violenti delle patrie galere, Angelo Izzo, uno dei mostri del Circeo.
Il cosidetto massacro del Circeo è una delle più sconvogenti pagine di cronaca nera della storia d’Italia. Talmente raccapricciante che non riusciamo a chiuderci i conti, dalla quale non riusciamo ad allontanarci per sempre.
Da quel tremendo fatto di bestiale, inaudita e inspiegabile violenza, perpetrato da tre ragazzi della Roma bene, molto vicini agli ambienti di estrema destra della città, sono passati 34 anni, ma non passa quasi giorno senza che qualche elemento che ricolleghi a quei giorni torni ad emergere, quasi sempre per motivazioni tragiche. Una lunga scia di sangue e dolore che non si interrompe.
Non voglio entrare nei particolari di quella terribile notte, il solo scrivere questo post mi fa star male, se ci fosse qualcuno al mondo che ancora non sa cosa successe può aprire questo link di wikipedia.
Di certo è anomalo e incredibile il corso che ha preso la giustizia per i tre colpevoli di quella mattanza. Tra fughe all’estero o dal carcere, morti presunte, permessi premio (ma dico, vi rendete conto?!?) durante i quali sono tornati a massacrare innocenti, sconti di pena che li hanno visti uscire dalla galera in anticipo sui tempi, fortissimi sono sempre stati i sospetti di potenti coperture politiche .
Provate a pensare per quanta gente che si è macchiata di crimini meno raccapriccianti lo Stato ha buttato via la chiave. Per loro no. Si sono riabilitati, dicono.
Non ho parole, non mi raccapezzo. Resto attonito. Ma come è possibile?
Torniamo alla Papi.
“-Per me è un angelo-“ dice di lei Izzo.
Ieri pomeriggio (quanto mai l’ho fatto!), durante il tipico zapping da noia domenicale mi sono imbattuto nella signorina ospite alla trasmissione pomeridiana di canale cinque. Le hanno fatto il servizio completo, non si sono fatti mancare niente. Dalla ricostruzione dei fatti del 75, al confronto con i parenti delle ragazze, alla gogna del pubblico presente in studio.
Cristo santo, ma cosa non farebbe la gente al giorno d’oggi per avere quindici minuti di notorietà?
Ma non poteva entrare nella casa del Grande Fratello come tutti gli altri, invece di andarsene per salotti televisivi a raccontare a tutti che sposa un killer psicopatico?
Non sarebbe più dignitoso darsi fuoco?
Alla signora, che i conti li sa fare, e sa benissimo che non passerà mai più di un ora a fianco dell’uomo che ama al punto di voler sposare (immagino con rito religioso) non posso che augurare il meglio.
Ad esempio che Izzo benefici di un altro sconto di pena in modo da poterci vivere insieme, giorno e notte, nella buona e nella cattiva di sorte. Di giorno e di notte. Possibilmente in una casa isolata, lontana da occhi indiscreti. In modo che lui possa dare il meglio di se.
Il cosidetto massacro del Circeo è una delle più sconvogenti pagine di cronaca nera della storia d’Italia. Talmente raccapricciante che non riusciamo a chiuderci i conti, dalla quale non riusciamo ad allontanarci per sempre.
Da quel tremendo fatto di bestiale, inaudita e inspiegabile violenza, perpetrato da tre ragazzi della Roma bene, molto vicini agli ambienti di estrema destra della città, sono passati 34 anni, ma non passa quasi giorno senza che qualche elemento che ricolleghi a quei giorni torni ad emergere, quasi sempre per motivazioni tragiche. Una lunga scia di sangue e dolore che non si interrompe.
Non voglio entrare nei particolari di quella terribile notte, il solo scrivere questo post mi fa star male, se ci fosse qualcuno al mondo che ancora non sa cosa successe può aprire questo link di wikipedia.
Di certo è anomalo e incredibile il corso che ha preso la giustizia per i tre colpevoli di quella mattanza. Tra fughe all’estero o dal carcere, morti presunte, permessi premio (ma dico, vi rendete conto?!?) durante i quali sono tornati a massacrare innocenti, sconti di pena che li hanno visti uscire dalla galera in anticipo sui tempi, fortissimi sono sempre stati i sospetti di potenti coperture politiche .
Provate a pensare per quanta gente che si è macchiata di crimini meno raccapriccianti lo Stato ha buttato via la chiave. Per loro no. Si sono riabilitati, dicono.
Non ho parole, non mi raccapezzo. Resto attonito. Ma come è possibile?
Torniamo alla Papi.
“-Per me è un angelo-“ dice di lei Izzo.
Ieri pomeriggio (quanto mai l’ho fatto!), durante il tipico zapping da noia domenicale mi sono imbattuto nella signorina ospite alla trasmissione pomeridiana di canale cinque. Le hanno fatto il servizio completo, non si sono fatti mancare niente. Dalla ricostruzione dei fatti del 75, al confronto con i parenti delle ragazze, alla gogna del pubblico presente in studio.
Cristo santo, ma cosa non farebbe la gente al giorno d’oggi per avere quindici minuti di notorietà?
Ma non poteva entrare nella casa del Grande Fratello come tutti gli altri, invece di andarsene per salotti televisivi a raccontare a tutti che sposa un killer psicopatico?
Non sarebbe più dignitoso darsi fuoco?
Alla signora, che i conti li sa fare, e sa benissimo che non passerà mai più di un ora a fianco dell’uomo che ama al punto di voler sposare (immagino con rito religioso) non posso che augurare il meglio.
Ad esempio che Izzo benefici di un altro sconto di pena in modo da poterci vivere insieme, giorno e notte, nella buona e nella cattiva di sorte. Di giorno e di notte. Possibilmente in una casa isolata, lontana da occhi indiscreti. In modo che lui possa dare il meglio di se.
Fanculo.
1 commento:
sono d'accordo con te. Ieri ho visto Domenica 5 e sono rimasta sconvolta di questa persona, farneticava, ma come si fa a ragionare in quel modo, e suo figlio vorrei proprio sapere come la pensa
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