martedì 20 ottobre 2009

The sky is the limit


Carl Fredricksen è un vedovo settantottenne che vive in una vecchia casa di legno, mentre intorno a lui il quartiere viene letteralmente raso al suolo per essere riedificato. Enormi ruspe rombano per tutto il giorno intorno alla sua proprietà divorando il terreno e piantando fondamenta per enormi cubi di acciaio e cemento.
Russel è un bambino sudcoreano, sognatore, fuori peso e un pò solo. Un giorno bussa alla porta dell'anziano signor Fredricksen, e da quel momento la sua vita cambia per sempre.

Carl intanto rifiuta tutte le offerte economiche che gli vengono fatte per la sua abitazione, e si ostina a continuare a vivere lì. Appare come un anziano burbero e intrattabile. In realtà ha un animo dolce e romantico e vive nei ricordi della sua amatissima Ellie, compagna di una vita, dall'infanzia alla terza età, scomparsa da poco. Tutto nella casa gliela ricorda. E' lì dentro che si sono conosciuti da bambini, è quella la casa che hanno scelto per vivere dopo sposati, e che insieme hanno ristrutturato.

Un giorno purtroppo, a causa di un banale incidente, Carl ferisce un operaio della ditta edile, e per questo viene dichiarato non più autosufficiente e costretto a trasferirsi in una casa di riposo. Ma Carl ha un piano per sfuggire a questa specie di prigionia e al tempo stesso per realizzare il sogno che aveva condiviso con la moglie per tutta una vita...



Meraviglioso, coloratissimo, visionario, commovente e divertente il nuovo film della Pixar/Disney. Ormai non c'è neanche più da meravigliarsi della bravura e della sensibilità di questi autori. Carl ha la faccia di Spencer Tracy, è uno dei personaggi più riusciti ed inverosimili della storia dei cartoon. La prima parte del film, fino alla fuga della casa, è deliziosa. La narrazione spiega in maniera incantevole cosa si nasconda nella testa di persone anziane sole. I ricordi, la nostalgia, la malinconia, la struggente solitudine. Il mondo che non li capisce e che loro non capiscono più. La società che non li vuole tra i piedi e tenta di nasconderli alla vista perchè poco consoni all'imperante idea di nuovo o di bello. Questo progetto va nella direzione (ostinata e) contraria: cerca di avvicinare quelle solitudini al grandissmo pubblico.

In seguito il film si sviluppa secondo canoni più tradizionali dell'avventura per bambini, ma conservando comunque un gusto particolare, e alcune gag di azione tra ottuogenari davvero divertenti. Qualcuno l'ha associato in qualche modo a Gran Torino di Eastwood.

Un film splendido e per tutti. Genitori, bambini e nonni.

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