AGORAFOBICO ESCE DI CASA DOPO 30 ANNI E MUORE
Dopo trent'anni in casa esce e muore. Duncan Gibb, 49enne di Montrose, paese nei pressi di Angus, Scozia, si era ammalato di depressione e agorafobia - il terrore degli spazi aperti - in seguito ad un'aggressione patita quando aveva 18 anni. Da allora non aveva più varcato l'uscio di casa. "Aveva giurato che non sarebbe più uscito, e ha mantenuto la parola per 30 anni", ha dichiarato la madre Christina Gibb al Daily Telegraph. "Si teneva occupato: aveva una grande televisione e ascoltava tanta musica. Non posso credere che sia uscito così, senza dire nulla". Gibb è morto in circostanze che non vengono ritenute "sospette" dalla polizia e nessuno è stato iscritto sul registro degli indagati.
Non so quanto ci sia di vero in questa storia, se davvero è andata così o se è stata lanciata già in versione "romanzata", ma devo dire che mi ha suggestionato. Sembra uscita da un libro di Paul Auster. Me la sono immaginata, la vita di Duncan dopo l'aggressione. La madre che lo accudisce, lo protegge, gli prepara la colazione,il pranzo, la cena, ovviamente la birra. Le partite di calcio in TV, la musica che scorre e cambia, dalla new wave agli U2, poi i Nirvana (chissà che effetto fa Smells like a teen spirit ascoltato ai domiciliari volontari),i White Stripes, il Grande Fratello e Chi vuol essere milionario in televisione.
Poi un giorno, come il fischio del treno per il Belluca di Pirandello, succede qualcosa e Duncan apre la porta ed esce di casa. Così, come se fosse, al pari del resto della popolazione, un normale gesto quotidiano.
Mi piace pensare che Duncan sia sommerso da quello che vede. Strade, odori, colori, rumori,spazi, mura, terra,cielo,merda di cane e persone. Talmente sovraccaricato dalle stimolazioni esterne che va in overdose. Una dolcissima overdose di verde, azzurro e grigio. Si siede su una panchina e si lascia andare, con in testa la sua musica preferita, magari Seconds degli U2 ("it take a second to say goodbye, say goodbye, oh oh oh") e fanculo se non saprà mai chi vince al Grande Fratello.
In realtà, probabilmente sarà stato vittima di qualche teppistello che vedendolo in difficoltà ha tentato di rapinarlo, provocandogli un arresto cardiaco fatale nelle sue condizioni, e avrà bestemmiato e smadonnato, si sarà anche pisciato adosso, mentre imprecava contro il suo personale fischio del treno che gli ha fatto varcare la soglia della sua prigione calda e sicura. Dopotutto la sua cittadina nei pressi di Angus deve essere proprio un posto di merda.
1 commento:
l'avevo letto anch'io e mi aveva colpito un bel po'. ma si sa, la realtà supera sempre, e di gran lunga, la fantasia.
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