martedì 27 febbraio 2007

Stuck with Pete


Come dicevo, è un periodo di restaurazione musicale. Uno di quei momenti in cui mi va di ascoltare solo cose conosciute che riesco a cantare. Complice l'acquisto a prezzo ridotto dell'edizione ampliata (american land edition) delle seeger session di springsteen, ho rimesso in circolo questo disco - che pure avevo ascoltato fino allo sfinimento - e non posso che confermare il giudizio ampiamente positivo che avevo espresso. Un'opera bella, coraggiosa, necessaria. Ha i connotati del capolavoro, ogni canzone prosegue naturalmente in quella successiva, non ci sono cali di tensione (a voler esser pignoli jacob's leather è un pò deboluccia).


Favolose le canzoni senza tempo pescate da Bruce dal repertorio di Seeger, che a sua volta aveva fatto uno studio sulle canzoni popolari del passato. John henry potrebbe essere un manifesto dell'orgoglio operaio; Mrs Mcgrath un doloroso inno anti bellico; Bring em home la denuncia anti establishment; American land ricorda che non esistono americani ma solo emigrati in america; con Pay me my money down,Buffalo gals e Old dan Tucker si fa festa e basta.


Un ora e venti di musica che mette gioia e malinconia, proiettandoti per pochi istanti al tempo della grande depressione, intorno ad un fuoco con gli oakies, i disperati cacciati dalle loro terre in cerca di fortuna all'ovest, perchè la banca o il progresso gli avevano portato via tutto.

Bruce è spesso stato accusato dai suoi detrattori di essere fondamentalmente un paraculo (e..ok, forse un pò lo è), ma con questo disco ha compiuto un atto di passione storica e musicale oltre che un iniziativa coraggiosa, visto il momento politico e la fama di comunista di seeger.


L'unica ragione per cui non si dovrebbe amare questo album potrebbe essere il rigetto per fisa e mandolino (anche se qui il sound sbanda di frequente in direzione new orleans, vedi mary don't you weep) o l'allergia cronica a Springsteen. Ma io credo che i (pochi) lettori di questo spazio siano troppo amanti della musica per porsi vincoli e andare dietro le etichette.

Keep your eye on the prize, hold on.

1 commento:

monty ha detto...

evviva il dissenso positivo maurino.
a me sta roba mi si agita dentro,
la canto anche di notte.
ma, come ho scritto, capisco l'allergia a questo tipo di sound "rurale".
però john henry non può lasciarti indifferente