lunedì 16 dicembre 2024

Lo squartatore di New York (1982)


Lucio Fulci, al suo quarantesimo film (a volte ci si dimentica delle dimensioni della sua produzione sterminata e trasversale ai generi), e dopo aver infilato una serie di titoli che dalle nostre parti saranno purtroppo rivalutati abbondantemente post portem (Beatrice Cenci; Una sull'altra; Una lucertola con la pelle di donna; All'onorevole piacciono le donne; Non si sevizia un paperino; Sette note in nero; Zombie 2; Luca il contrabbandiere; I quattro dell'apocalisse e la trilogia della morte - Paura nella città dei morti viventi; L'aldilà; Quella villa accanto al cimitero - ), decide di lasciare il sovrannaturale e dedicarsi al whodunit, ovviamente caratterizzato da ultra violenza e gore. 

Sotto l'ala protettiva del leale produttore Fabrizio De Angelis, con gli interni rigorosamente girati in Italia e gli esterni strettamente necessari ripresi in location americane (sempre "all'italiana" comunque, cioè spesso senza permessi e autorizzazioni), Fulci mette in scena un altro incubo di violenza, disinteressandosi al meccanismo investigativo (effettivamente fiacco) e invece accelerando in un crescendo di splatter non sempre sostenibile, lasciando traccia nella storia del genere, nonostante le implacabili stroncature critiche dell'epoca, per almeno un paio di sequenze sadicamente memorabili: in particolare quella dell'omicidio con la bottiglia rotta usata come arma e le sevizie finali sulla malcapitata di turno, brutalizzata con una lametta da barba.

Tutte scene realizzate attraverso effetti speciali artigianali brutalmente efficaci, nonostante l'assenza dello storico truccatore Giannetto De Rossi, qui sostituito degnamente da Franco Di Girolamo. L'altro aspetto che caratterizza la pellicola è l'aspetto erotico - morboso - soft porn, con alcune scene piuttosto esplicite, come quella al bar dei portoricani che stimolano sessualmente per poi umiliare la signora ricca, annoiata e malauguratamente perversa. 

Il film non è tra i prioritari che consiglierei per approcciare l'arte di Fulci, e pur tuttavia, se sei in possesso di uno stomaco forte e gradisci questo tipo di intrattenimento splatter, siamo sempre dalle parti di cinema povero ma superiore a tante produzioni attuali, che possono beneficiare di budget rilevanti, ma prive di idee e passione.

Curiosità: il giovane stallone che si esibisce nello spettacolo porno dal vivo in un club per adulti altri non è che Urs Althaus, futuro Aristoteles de L'allenatore nel pallone.
Cortocircuiti di quando il nostro Paese era una fucina ad alto tasso produttivo del cinema di genere.


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