sabato 20 febbraio 2010

Anthem


Vuoi ammazzare la carriera di un giovane e promettente trombettista di jazz americano? Scrivi che ricorda Miles Davis. E' come quella major italiana che per lanciare Massimo Priviero ha tirato in ballo Bruce Springsteen. E se vi state chiedendo Massimo chiiii?!? capite benissimo quale sia stato l'esito dell'operazione di marketing.

Ma torniamo al trombettista, che è nato a New Orleans nel 1983 e che ha dato alle stampe da pochi giorni il suo nuovo disco, Yesterday you say tomorrow, ma che ha sorpreso tutti con l'album precedente, Anthem, del 2007 nel quale, avvalendosi anche di un combo più che affiatato, ha dato vita ad una miscela musicale molto trasversale, che magari può ricordare l'inarrivabile Miles nell'eclettismo e nelle tracce conclusive, The 9 e Like that.
Da segnalare anche due diverse versioni della title-track (Antediluvian adaption e Post diluvian adaption, fantastico funk che si avvale delle rime di Brother J dell'X-Clan) e Katrina's eyes, che insieme rinsaldano la memoria della tremenda sciagura che ha colpito la sua città natale.

Da tenere d'occhio con affetto, senza mettergli fretta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

visto live con Mccoy Tyner, messo lì per dare brio a un trio (scusate la rima) che già avrà fatto il giro un milione di volte.
ovviamente ha spiccato per freschezza, pulizia e inventiva.
devo recuperare questo suo album, sui confronti con Milez penso sia roba da recensore generico di Rolling Stone, nemmeno ci faccio caso.

comunque bravo il bimbo!
Mau

monty ha detto...

L'hai visto qualche giorno fa al
blue note, maurino?