venerdì 27 marzo 2009

I migliori della vita, 6

Pantera, Vulgar display of power (1992)


Questa la faccio breve. Nel 1992, anno di uscita di Vulgar display of power, questo disco rappresentava il metal più brutale che avessi mai ascoltato. Non era la velocità a fare la differenza, per quella ero già stato sverginato dal trash o dallo speed metal. No, era proprio la cattiveria delle esecuzioni. Titolo e cover non potevano lasciare dubbio alcuno, ma nel caso, c'era la traccia 4 a chiarire l'etica della band: la memoabile Fucking hostile (To see / To bleed / Cannot be taught / In turn / You're making us / Fucking hostile ).

I Pantera erano attivi gia da una decina d'anni. Avevano iniziato cercando una loro cifra stilistica attraverso l'espressione di varie forme di metal, tutte piuttosto canoniche. Nel 1986 si unisce alla band il cantante Phil Anselmo e nel 1990 esce il disco della svolta: Cowboys from hell, che presenta il nuovo stile musicale della band che raggiunge poi il suo apice con Vulgar display of power.

Undici brani di indicibile violenza e rabbia, con Anselmo che a tratti canta con l'approccio che poi sarà battezzato growling, il chitarrista Dimebag Darrell che non perde una nota e i testi fanno da adeguato contrappunto all'insieme.

L'album si apre con Mouth for war che è più di una dichiarazione di intenti, è la coniugazione in musica della copertina. Poi A new level, l'inno Walk e la già citata Fuckin hostile. Il lettore indica la traccia cinque e siamo già senza fiato.

Il concerto di Milano a supporto del successivo Far beyond driven, mi ha confermato tutta la forza della band anche dal vivo. Da li a poco tutto sarebbe finito, altri tre dischi: uno buono (Far beyond driven) e due evitabili (The great southern trendkill e Reinventing the steel), poi Anselmo quasi ci lascia le penne per overdose, e Darrel, il chitarrista, non ha la stessa fortuna, visto che viene assassinato da un folle nel 2004, durante un concerto di un suo nuovo gruppo.

La band non c'è più. avrebbe anche poco senso oggi. Alla fine degli anni zero il growling e la brutalità nel metal sono quasi di moda, e nemmeno si può parlare di questo gruppo come di un precursore, dopo tutto questa roba è molto figlia dei Black Flag e dell'hardcore newyorkese. Nondimeno questo disco resta a mio modesto avviso imprescindibile per descrivere un genere e un periodo di mutamenti. Una volgare dimostrazione di forza quanto mai necessaria.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma avranno poco senso i cantautori simil capossela, forse
avranno poco senso gli ac/dc, per alcuni

io ho appena ripreso in cd quest'album assiem al seguente e ad un altro ancora

band imprescindibile, musicisti dannatamente bastardi, voce straordinaria.

importantissimi!
Mau