giovedì 14 maggio 2020

Steven Craig Zahler: Bone tomawakh (2015) e Dragged across concrete (2019)

S. Craig Zahler: «Dragged Across Concrete e il mio rifiuto delle ...

Post irrituale, questo odierno, anche se lo spunto per scriverlo è sgorgato in maniera spontanea. 
Durante la fase uno del lockdown, nel giro di pochi giorni ho visto in breve sequenza due film che hanno lasciato il segno. 
Il primo è un western, Bone tomahawk, il secondo un poliziesco, Dragged across concrete (in italiano Poliziotti al limite - evito ogni commento - ). 
Grande è stata la mia sorpresa quando, nello scorrere le schede delle due pellicole, ho scoperto che entrambe sono frutto del lavoro (sceneggiatura e regia) della stessa persona: S. Craig Zahler. 
Dalla ricerca di informazioni in rete emerge la poliedricità di SCZ che, oltre a cimentarsi nel cinema, è anche romanziere (quattro i  libri fin qui pubblicati) e musicista, con lo pseudonimo di Czar, assieme a due band metal, Charnel Valley (genere black) prima e Realmbuilder (epic) poi, mentre con il suo nome di nascita ha firmato le colonne sonore proprio di questi due titoli.
A prescindere dalla carriera che farà, uno così meritava specifica segnalazione.

Ma passiamo ad una breve recensione dei due film:

Bone Tomahawk - Film (2015) - MYmovies.it

Bone tomahawk ha tutto del western classico: ambientazione, incedere lento, caratterizzazione personaggi. 
Kurt Russell, che ha girato in stretta sequenza a Bone tomahawk The hateful eight di Tarantino, conservando in parte il look di frontiera, è lo sceriffo di Bright Hope, cittadina che, a dispetto del nome, non è nient'altro che un buco sperduto con quattro case sputate sulla terra battuta che vive sulla presenza stagionale dei cercatori d'oro. Una notte, mentre sta medicando un prigioniero, viene rapita Samantha (Lili Simmons), moglie dell'allevatore Arthur (Patrick Wilson), costretto alla parziale immobilità a causa di una grave frattura alla gamba. I colpevoli vengono individuati in una tribù di indiani dediti al cannibalismo che vive in zone impervie ed isolate. Nonostante la menomazione alla gamba Arthur si unisce allo sceriffo e al suo vice Chicory (un immenso Richard Jenkins) e al misterioso avventuriero Brooder (Matthew Fox, irriconoscibile) per la più classica delle spedizioni di salvataggio.

Non bisognerebbe svelare nulla della trama di Bone tomahawk, per non rovinare la sorpresa di un film che per tre quarti è un ottimo western per gli scenari, i characters, l'incedere e gli imprevisti che capitano alla squadra di soccorritori, e poi, nell'ultima sua parte, si trasforma in un horror a tinte gore, la cui visione in alcune sue sequenze risulta quasi insostenibile (almeno per me). 
Insomma, un prodotto estremamente originale, una sceneggiatura che dona ad ogni singolo personaggio forte credibilità, una messa in scena solida e un pugno di attori in ottima forma (Russell, Jenkins, Fox). 

Dragged Across Concrete - Film (2018)

Dragged across concrete  muove invece in territori crime/polizieschi.
Brett (Mel Gibson) ed Anthony (Vince Vaughn) sono sospesi dal servizio per aver usato eccesso di violenza nell'arresto di uno spacciatore messicano. Brett, veterano che non ha mai fatto carriera proprio per i suoi metodi, ma agente integro, ha una situazione familiare delicata (vive in un quartiere povero nel quale la figlia sfiora quotidianamente l'aggressione, e sua moglie è malata di sclerosi) e decide di rischiare tutto, rapinando un delinquente, per regalare ai suoi cari una vita migliore. Nel farlo, coinvolge il suo partner, che sembra accettare solo per non abbandonarlo ai pericoli dell'impresa. 

Dragged across concrete (titolo splendido, by the way) è un poliziesco che si muove su modalità narrative d'altri tempi, da Nuova Hollywood (mi sovviene ad esempio il William Friedkin de Il braccio violento della legge). La storia scorre lenta, realistica, si prende tutto il tempo che nella vita vera serve per fare appostamenti o pedinamenti lunghi giorni e giorni. Lo screenplay scava dentro i personaggi depistando lo spettatore che deve scegliere con chi schierarsi, continuamente spiazzato sull'identità dei buoni e dei cattivi. Persino ad alcuni personaggi che hanno poche sequenze di film viene data, brevemente, storia e dignità (è il caso di Kelly, neomamma ed impiegata in banca, interpretata da Jennifer Carpenter, l'indimenticabile Debra Morgan di Dexter). 
Mel Gibson si cala bene nel ruolo del poliziotto stanco, disilluso, rassegnato, che cerca almeno di salvare la sua famiglia da un destino segnato e che affronta tutte le situazioni assegnando ad esse una percentuale matematica di riuscita. 
Due ore e mezza di film (durata ormai inusuale per un prodotto che non sia un action ad esplosioni continue) che, grazie al coinvolgimento della storia e alla messa in scena di Zahler, scorrono agevolmente, accompagnandoci all'ineluttabile finale, non prima di  uno showdown carico di violenza, sadismo e conseguenze di scelte sbagliate.

Un inaspettato gioiellino crime, un regista da continuare a tenere d'occhio, magari, lo dico a me stesso, recuperando gli altri suoi film, a partire da Cell block 99 del 2017.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

avevo intenzione di guardarmi il primo, fino a che non ho letto "horror a tinte gore".
Mi sa che cercherò il secondo.

monty ha detto...

La sequenza terrificante è solo una e dura pochi secondi. Però io non sono riuscito a guardarla...