lunedì 23 settembre 2013

Hank 3 / David Allan Coe, The outlaw ways (singolo)

The Outlaw Ways

Proprio mentre l'attesa per le nuove release di Hank 3, previste per il primo ottobre, comincia a farsi pressante, ho scoperto casualmente che qualche mese fa è stato pubblicato, a fari spenti, un singolo tra il nipote del re del country e David Allan Coe (per gli amici DAC), artista che ha da poco compiuto i settantaquattro anni e che insieme ai più noti Merle Haggard, Willie Nelson e Waylon Jennings ha praticamente inventato il sottogenere Outlaw. E anche l'unico artista di questa levatura che, oltre ad un solido songbook classico (The mysterious rhinestone cowboy, Longhaired redneck e Texas moon i suoi album più noti; You never even call me by my name, Willy Waylon and me, Take this job and shove it,Jack Daniels if you please, Mona Lisa lost his smile le sue hit di maggior successo), può anche permettersi un solido archivio di canzoni sconcie (robe del tipo Pussy whipped again, Little Susie shallow throat, Masturbation blues o Fuckin in the butt, tutte raccolte nell'imperdibile 18 X - Rated hits), nonchè un album di hard rock (Rebel meets rebel) concepito in embrione insieme ai membri dei Pantera e concluso nel 2006 con i soli Vinnie Paul e Rex Brown, dopo la tragedia che ha colpito Dimebag e l'insanabile frattura con Anselmo.

Poteva una sagoma di questo tipo non essere l'archetipo dell'eroe di Hank? Certo che no. Ecco perché ritroviamo DAC tra i Country Heroes cantati nel pezzo omonimo incluso in Straight to hell ("Im drinking some George Jones / and a little bit of Coe") ed ecco perché da tempo circolava la voce di un progetto tra i due, e anche se in molti speravano in un più compiuto full-lenght, questo singolo da oltre sette minuti riesce comunque a non deludere le aspettative.

Vista la propensione dei due ad eccedere con alcol e stupefacenti non è difficile immaginare che The outlaw ways sia il frutto di uno o più giorni passati a consumare le rispettive riserve di moonshine  parlando dei vecchi tempi, del country e di come questa musica abbia perso la propria anima (citazione dovuta per Thrown out of the bar, sempre dalla pietra miliare Straight to hell). Di questo parla il pezzo. Che inizia con i reciproci complimenti in un'atmosfera talmente rilassata da apparire svogliata, talmente rilassata e svogliata che il ritornello arriva solo dopo due minuti, un'eternità in questa epoca di ascolti fugaci con il dito nervoso sul tasto skip come se fosse il grilletto di una colt prima di un duello.
Già, tutto considerato questa canzone non poteva che uscire in condizioni di quasi assoluto anonimato, senza clamore e lontano dalle bright lights della fabbrica di musicisti che è diventata Nashville. Cosa c'azzecca uno degli ultimi grandi outlaw viventi e il suo erede più fulgido con tutta quella roba prefabbricata che esce dalla ex music city con la stessa spontaneità (e la medesima qualità) di un Big Mac da un fast food? Qui si canta dei Williams senior e junior, di Waylon Jennings, della gloriosa stazione radio Lousiana Heyride, di come The ride (di Coe) abbia cambiato la vita a Hank 3 e di come Dick in dixie (di Hank 3) abbia colpito il vecchio countryman. Si parla di coerenza, di integrità, di passione per una musica e uno stile di vita controversi e pieni di contraddizioni, ma,  forse proprio per questo, vissuti fino in fondo in maniera orgogliosa, ostile e, va da sè, autodistruttiva. 
Se capite cosa intendo.


CHORUS
Together: It’s The Outlaw Ways, living day by day,
                   it’s in the songs that we play, it’s in the things that we say.
Hank3: Might smoke a little, might drink a lot.
DAC: Brothers of the road with broken hearts
Hank3: If you think you might understand our crazy ways
DAC: You might be living The Outlaw Ways
 

1 commento:

Blackswan ha detto...

Intendo,intendo.
Segnato.