martedì 26 maggio 2009

Back in time


Ho sempre nutrito una grande simpatia per Hugh Anthony Cregg III al secolo Huey Lewis. Considerato da molti, a torto o a ragione, un'artista minore, poco più che un one hit wonder, il buon Hugh Anthony è come un'entusiasta operaio del rock, ci mette impegno e dedizione, lavora duro con il suo gruppo di affezionati colleghi, e il prodotto che sforna con moderazione da quasi sei lustri è come un modello sicuro e affidabile di auto, prodotta da una piccola casa fuori dai giri dei grandi marchi.

Come molti della mia generazione ho cominciato a conoscere Huey e i News all'epoca del primo Ritorno al futuro, grazie, all'eccezionale pop rock di The power of love, anche se già in precedenza, con I wanna a new drug (in odore di plagio a Ghostbusters, il brano) il nostro aveva fatto parlare di se. I due album che contengono queste hit, Sports e Fore, sono ottimi esempi di rock'n'soul'n'pop, con un esaltante (per il sottoscritto) utilizzo di fiati e tastiere che impastano in maniera old fashion il sound della band.

Nel 1988, dopo la botta di successo di Fore!, Huey e i suoi cambiano registro. Si tolgono jeans e stivali e si infilano shorts, hawaiane e infradito. L'album Small world aggiunge il calipso e i ritmi tropicali al sound classico della band. Old Antone e Bobo tempo spezzano con allegria la continuity con la storia musicale del gruppo, la deliziosa Stuck with you la riprende, rinfrescandola. Pur vendendo meno dei precedenti, anche Small world è un successo. L'ultimo. Con il successivo Hard at play la parabola discendente è iniziata. Four chords and several years ago segue la tendenza del precedente. Il nostro prova anche nel cinema, con risultati incerti, e solo nel 2001 torna ad incidere un album, il confortante Plan B.

L'occasione di parlare di questo mio eroe minore è l'ascolto del divertente Live at 25, uscito quattro anni fa (anche in dvd) ma recuperato solo ora.
Un disco "necessario", visto la bravura della band dal vivo, molto divertente e coinvolgente, anche se, volendo trovargli un difetto, avrebbe potuto contenere qualche pezzo in più.

Splendida la jam di quasi nove minuti di I want a new drug/Small world, il resto è praticamente un best of, con il pubblico in visibilio su Power of love, Hip to be square, Doing it all for my babe e Back in time.
Mascella squadrata e sorriso a trentadue denti, Huey è un pò il prototipo simpatico e un pò giuggiolone dell'americano in vacanza, la sua musica è onesta e senza tempo, probabilmente non è mai stata trendy. E' stata la moda musicale che, facendo il suo giro, l'ha resa attuale per qualche stagione. A lui non sembre importare un granchè (o forse sì, chi lo sa?), con cinque dischi di inediti dischi negli ottanta, due nei novanta, uno dal duemila, Huey Lewis se la prende comoda. Lui è sempre in tempo.

2 commenti:

jumbolo ha detto...

l'hai visto duets?

monty ha detto...

No, di luilì, non ho mai visto nulla.
Me lo consigli?